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L’aviazione europea si ritrova a Torino

La Annual Review di Clean Sky dedicata a ricerca e dimostrazione sulle tecnologie di propulsione sostenibili per il trasporto aereo è stata ospitata da Avio Aero nella sua città natale.

Jun 2022

La città di Torino ha offerto una frizzante rassegna di eventi internazionali a cavallo tra primavera ed estate. Amanti della cultura, come dello sport e dell’arte o della musica da ogni parte del mondo si sono ritrovati nella prima capitale d’Italia per assistere all’Eurovision, al Jazz Festival, alla finale femminile di Champions League o al Salone Internazionale del Libro. 

E quest’anno alla fine di maggio, Torino ha per la prima volta ospitato anche una rassegna tecnologica particolarmente importante. Certo, più settoriale, legata all’industria aeronautica e dunque meno popolare, ma altrettanto influente per tutti coloro che guardano al mondo come un posto interconnesso e che magari confidano nella possibilità futura di esplorare luoghi e conoscere persone viaggiando in modo sostenibile.

L’Annual Review dell’Integrated Technology Demonstrator (ITD) ENGINE di Clean Sky2 si è tenuta infatti nel centro della città subalpina. Per tre giorni, i più importanti player dell’aviazione europea si sono incontrati (finalmente in persona dopo due anni) per discutere aggiornamenti, progressi e valutazioni di fronte a rappresentanti del Clean Aviation Joint Undertaking e ai revisori della Commissione Europea.

“È stato un onore ospitare i nostri partner di ricerca”, dice Enrico Casale, R&D Leader di Avio Aero. “Se da una parte è stato personalmente emozionante rivedere tanti compagni di avventura delle principali aziende, università ed enti di ricerca europei, dall’altra è stata l’ennesima dimostrazione di quanto sia importante ricominciare ad avere occasioni di incontro dal vivo. È fondamentale per avere uno scambio libero ed aperto, spesso limitato negli incontri virtuali, oltre che per costruire rapporti con nuovi membri della nostra comunità”.

Enrico Casale, R&D Leader at Avio Aero.

"La prossima generazione di motori aeronautici sarà caratterizzata da una rivoluzione architetturale e tecnologica senza precedenti nella storia del nostro settore, oltre che da una sempre maggiore integrazione tra sistema propulsivo e velivolo"

Per Avio Aero - in qualità di Founding Member di Clean Aviation - questo appuntamento ha significato la possibilità di presentare e osservare i progressi sui dimostratori tecnologici più disparati: da architetture motore Turbofan Geared ed Open Fan, a soluzioni innovative e ad alta efficienza per i Turboelica, di fronte ad una platea di che rappresenta l’eccellenza europea dell’industria e dell’ingegneria aeronautica.  Un’opportunità e uno stimolo nella corsa alla decarbonizzazione, come sottolinea ancora Casale.

“La prossima generazione di motori aeronautici sarà caratterizzata da una rivoluzione architetturale e tecnologica senza precedenti nella storia del nostro settore, oltre che da una sempre maggiore integrazione tra sistema propulsivo e velivolo: questo è necessario per garantire uno sviluppo robusto, sicuro ed affidabile delle prossime generazioni di prodotto. Architetture Open Fan, una maggiore elettrificazione del sistema propulsivo con soluzioni ibrido-elettriche per applicazioni regionali, fino a full electric per commuter, elicotteri e Urban Air Mobility, ma anche carburanti alternativi come i SAF e l’idrogeno, saranno le principali aree di innovazione che caratterizzeranno la propulsione aeronautica di prossima generazione verso l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Clean Aviation, il proseguimento di Clean Sky 2, sarà infatti la principale area di dimostrazione tecnologica in questo senso, nei prossimi anni”.

Avio Aero, da decenni ormai, è pienamente coinvolta nei principali dimostratori tecnologici a livello Europeo, e contestualmente in attività complementari a livello nazionale, puntando a mantenere la prima linea nella sfida globale verso un’aviazione sostenibile e climaticamente neutrale, ovvero verso i target di riduzione delle emissioni carboniche del 30% entro il 2030 (in confronto allo stato dell’arte del 2020). Proprio all’interno di Clean Sky 2, Avio Aero ha lavorato sullo sviluppo di soluzioni motore ad alta efficienza e su innovative architetture ibrido-elettriche: progetti noti come Ultra High Propulsive Efficiency (UHPE), Iron e MAESTRO.

A rendering image of a diffused propulsion future aircraft configuration, © 2021 Leonardo.

“Ci aspettiamo che i risultati di CS2 confermino la loro bontà tecnologica entro il 2023 e soprattutto che si innestino, si connettano al meglio al nuovo programma Clean Aviation, i cui bandi si sono aperti da poco ed entro la fine di quest’anno, ufficializzeremo la prima fase di avvio operativo”, spiega Paolo Trinchieri, Project Officer Propulsion and Hydrogen Power di Clean Aviation. “Avio Aero è parte integrante sin dall’inizio come un importante contributore per le tecnologie motore e sta portando ottimi risultati, specie per quanto riguarda componenti e moduli motore di diretto interesse (quelle su cui è specializzata: turbine, combustori e trasmissioni) come anche sui motori turboprop. E per fare questo lavora fianco a fianco con i costruttori di aerei”.

Clean Aviaton, come principale programma R&D Europeo per l’aviazione, ha come obiettivo primario quello di permettere che tra il 2030 e il 2035 i nuovi modelli motore entrino in produzione e, quindi in servizio, per diverse fasce di applicazioni. Il programma, infatti, si muove su tre principali piattaforme: velivoli a medio-corto raggio, velivoli regionali, e il terzo (il più ambizioso) per i motori di velivoli a medio raggio che usano idrogeno liquido.         

“Il contributo di Avio Aero sta continuando a contribuire a progetti come UHPE, in cui il vostro team ha supportato lo sviluppo di innovative gearbox per motori Open Fan ad alto rapporto di diluizione, o IRON che ha riguardato il rinnovamento della propulsione per applicazioni regionali, includendo tecnologie hybrid. Tutte queste attività saranno ulteriormente sviluppate per consentire di consolidare le performance, in termini di efficienza, di quei velivoli che entreranno in servizio dalla fine del decennio in corso, per poi sostituire il 75% della flotta mondiale entro il 2050. E contiamo, in particolare per gli studi sui turboelica, che con l’orizzonte del 2028 si possano vedere anche dimostrazioni in volo”, aggiunge Trinchieri.