Invent
Motori aerei a Mirafiori
Il centro sperimentale del Sangone inaugura due nuove sale prova per i moduli dei motori che equipaggiano A400M e il nuovo Denali.
Apr 2018
Nella Torino degli anni ’50, sorpresa dal boom economico italiano che impegnò la Fiat nella produzione di automobili che avrebbero scritto un grande futuro per la mobilità popolare a quattro ruote, Mirafiori rappresentava la cittadina industriale nella città. In pieno sviluppo edile e tecnologico, Mirafiori all’epoca ospitava il più grande insediamento industriale del Nord Italia, in progressiva espansione. L’area di questa piccola città dentro la città di Torino era delimitata a sud-ovest dal torrente Sangone. A ridosso degli edifici industriali in cui motori e telai di automobili prendevano vita, in quegli stessi anni, nasceva il Centro Sperimentale di Avio Aero.
Le sale del Centro Sperimentale del Sangone hanno ospitato le prove degli ultimi motori stellari che volarono durante il secondo conflitto mondiale, nonché i primi test su motori di nuova concezione per quell’epoca: come il General Electric J79, per poi arrivare - verso gli anni ’80 - all’EJ200 e al T700. Oggi, in questo test center popolato da poco più di sessanta dipendenti, assistiamo alla trasformazione di alcune di quelle storiche sale prova ed edifici. Testimonianza di come in Avio Aero, in 110 anni di storia, l’evoluzione del motore aeronautico passi attraverso una trasformazione innovativa.
“Le attività che si svolgono nel nostro centro”, dice Michele Fantetti, Engineering Experimental Testing Leader, “sono legate alla validazione tecnologica e alla certificazione dei moduli di cui Avio Aero ha la responsabilità nei programmi NPI (New Product Introduction ndr.), come anche per gli NTI (New Technology Introduction ndr).” Fantetti ha frequentato proprio il Politecnico di Torino - fucina di talenti ingegneristici tradizionalmente attratti dal principale settore cittadino - in cui lui ha però conseguito la laura in ingegneria aerospaziale, nutrendo invece il folto novero di ingegneri che dal Politecnico hanno spiccato il volo nel settore più idoneo al volo stesso. “Il centro del Sangone è parte dell’Experimental Testing di Avio Aero, a sua volta integrato nel Testing Engineering Team di GE Aviation e comprende anche il centro sperimentale dello stabilimento di Pomigliano, il Flight Test Center di Caselle Torinese, il laboratorio di strumentazione di Rivalta e la Cold Flow facility PoloniaAero” spiega Fantetti, che nella sua ultra-quindicinale carriera in Avio Aero ha coperto ruoli che spaziavano da progettazione di turbine e trasmissioni, oltre a responsabilità ingegneristiche adiacenti alla Supply Chain e appunto al testing. Il tutto in più di una sede, italiana ed europea.
Fantetti lascia intendere che questa importante ristrutturazione delle celle prova al Sangone è avvenuta per abbracciare l’evoluzione di prodotti e tecnologie. “Una ristrutturazione particolarmente complessa” aggiunge Gennaro Oliva, Industrial Plants & Equipment Risk Officer di Avio Aero. “Siamo partiti dalla revisione completa delle strutture delle celle e dal rifacimento completo degli impianti, riuscendo a dotare i colleghi di celle prova all’avanguardia.” Anche Oliva è un professionista noto in azienda: ha condotto ristrutturazioni e costruzioni industriali che stanno abbastanza strette in 31 anni di carriera quanto a numero, complessità e distanza geografica (Italia, Polonia e Cina sono i paesi in cui ha operato). “Per le due nuove celle del centro del Sangone abbiamo ristrutturato 1100mq e costruito dalle fondamenta su altri 300, in cui stavano i condotti di scarico delle vecchie celle prova” conclude con orgoglio.
Le due nuove celle del Sangone sono proprio quelle in cui, un tempo, si eseguivano prove interi motori come il J79 o l’LM2500 e a breve questi rinnovati spazi dunque accoglieranno concentrati di pura tecnologia aeronautica. Le trasmissioni di potenza del motore TP400 che equipaggia l’Airbus A400M e del nuovo motore GE Catalyst, destinato al nuovo Beechcraft Denali.
Saranno numerosi i test effettuati all’interno delle nuove celle e di differenti tipologie: “si potranno valutare le vibrazioni, si effettueranno prove di resistenza, prove che consistono nell’accumulo di cicli solitamente con durate del test di 150-300 ore e si andranno ad acquisire i dati necessari per lo sviluppo di innovativi algoritmi di Health Monitoring da utilizzare poi in servizio sulle nostre trasmissioni di potenza. Il tutto applicando gli stessi carichi elica che il modulo sostiene in servizio e utilizzando anche la telemetria” spiega sinteticamente Fantetti, soffermandosi con enfasi su quest’ultima “La telemetria ci permette di strumentare con sensori anche gli ingranaggi rotanti e di poter acquisire il segnale mentre il componente ruota: è un passo da gigante in avanti, perché prima strumentavamo solo parti statiche del modulo mentre adesso possiamo misurare la resistenza in contesti dinamici nei punti critici dei componenti rotanti: tra i denti degli ingranaggi, nelle area critiche degli alberi. Immaginate quante informazioni in più che possiamo passare ai colleghi Module Owner della progettazione.”
Dati, informazioni e acquisizioni che devono essere scambiate, in tempi sempre più rapidi e modi più efficaci con gli altri team che disegnano componenti o eseguono test complementari per il motore, i “Clienti interni” come li chiama Fantetti. “Abbiamo diverse iniziative lanciate riguardo alla digitalizzazione di questi processi che si basano su acquisizione, validazione, trasferimenti e post-processing di dati sperimentali. GE Aviation possiede e sta continuando a sviluppare strumenti digitali che aiutano a gestire una mole sempre crescente di dati che vanno processati successivamente con diverse metodologie, perciò necessitano di una infrastruttura IT che automatizzi, standardizzi il processo e arrivi ad offrire in real-time gli output richiesti. E noi adotteremo o adatteremo gli strumenti più indicati per i nostri prodotti.”
Il Test Center del Sangone si è riscoperto giovane con queste nuove sale prova e nuovi prodotti da testare. Sta cambiando e trasformando, mantenendo però immutato il suo DNA, collegato indissolubilmente a test che permettono di trovare soluzioni innovative per i motori del futuro. E vista la prossimità con l’industria automobilistica, un domani l’auto volante potrebbe essere avvistata proprio guardando il cielo su Torino.