Humans

Tramandare passione tecnica

Professionalità e capacità tecniche trasferite di generazione in generazione rappresentano valore per il futuro e continuità per un’azienda, come dimostra la storia di Salvatore ed Elvis.

Dec 2019

Baby Boomers, Generazione X, Millenial, Generazione Z, Nativi digitali. A livello globale, questi sono gli epiteti più diffusi con cui vengono identificano gruppi di persone nate in determinati periodi, o meglio, in un decennio del Novecento piuttosto che in un altro. Generazioni che si susseguono e così facendo si scambiano risorse, nozioni, tradizioni e pratiche, di ogni sorta, a seconda del contesto di appartenenza.

Nel mondo del lavoro è abbastanza tipico che si tramandi, o si insegni, un mestiere con le sue tecniche, all’interno di una piccola realtà artigianale come anche nella grande industria. E in particolare, il settore metalmeccanico ha una serie di processi e lavorazioni meccaniche, di operazioni che richiedono tanta pratica e competenza. Pertanto, le generazioni precedenti custodiscono un importante bagaglio di nozioni e insegnamenti da trasferire ai più giovani. 

Lo stabilimento di Avio Aero a Brindisi, per esempio, presenta un’eccezionale varietà operativa: tra le ultra-moderne tecnologie in additive con cui si produce il motore Catalyst e le linee automatizzate nella fabbrica digitale, nel sito pugliese si trova anche l’area CRO (Component Repair & Overhaul) che cura i componenti e le parti di motori aerei civili o militari. All’interno di quest’area Salvatore Colella è un’istituzione: “da oltre 30 anni sono innamorato del service, perché diversamente dalla produzione di nuovi componenti, non è solo la realizzazione di un design, l’esecuzione di geometrie e processi predefiniti, ma è lavorare a qualcosa di più intrigante, riportare in funzione meccanismi di un prodotto durante il corso della sua vita.

La varietà di casistiche e il sapore della scoperta che caratterizza il service per i motori aeronautici ha da sempre intrigato Salvatore. Nato nel 1956, si diplomò all’Istituto Professionale con la qualifica di congegnatore meccanico e cominciò la sua carriera in Fiat a Torino Mirafiori. “Era il 1978, avevo appena finito il servizio militare ed entrai nella produzione di automobili, lavorando alle presse”, racconta Salvatore. “Poi grazie a un corso di formazione, diventai esperto per centri di lavoro a controllo numerico e nel 1989 ebbi l’opportunità di approdare in quella che allora era Fiat Aviazione, proprio nella sede della mia città di origine: Brindisi.”

"Lo vedi subito quando un giovane in azienda ha motivazione, se ha un certo tipo di mentalità e di approccio al suo lavoro: ciò che raccomando sempre loro è di lasciarsi alle spalle insicurezza e timidezza"

Nell’azienda che oggi si chiama Avio Aero, all’epoca Salvatore scoprì la sua passione per il mondo della revisione, operando ad esempio sui turbo jet J79 del celebre caccia F104 e godendo dell’esperienza e della formazione di veterani ed esperti più anziani che in quel luogo lavoravano da tempo. “Cominciai a familiarizzare con questo mondo che mi ha affascinato da subito, tanto è vero che poi sono diventato io uno degli anziani che formano operatori e tecnici più giovani, anche come Capo Processo della nostra area di riparazioni meccaniche.”

E questo lo si nota non solo dal fatto che i tanti giovani lavoratori del centro repair brindisino conoscono e lavorano quotidianamente con Salvatore, ma anche dalle parole di uno di loro che, da sempre avvinto dal settore aeronautico, dopo un primo tentativo di ingresso in Avio Aero nel 2016, al secondo riuscì finalmente a coronare il suo sogno. Sette mesi fa, Elvis Damasco venne assunto a Brindisi e, una volta assegnato al CRO, il suo mentore diventò proprio Salvatore.

“Ho lavorato come serramentista, poi nel campo delle pale eoliche, ma avevo il chiodo fisso dell’aeronautica perché è un ambito che richiede alto senso di responsabilità, ti mette a contatto con tecnologie avanzate e in un’azienda così grande ti permette anche di comportarti come un professionista e lavorare con un gruppo di persone sentendoti come in una famiglia”, racconta Elvis.

Durante il suo percorso di aspirazione e avvicinamento al mondo dell’aviazione, Elvis aveva frequentato anche un corso di montatore aeronautico, ma come continua a raccontare: “si trattava di teoria e basi riguardanti l’aeromobile e suoi componenti, imparare da Salvatore e lavorare in azienda a Brindisi è stato come ripartire da zero e apprendere come è fatto un motore, saperlo smontare, assemblarlo perfettamente, eseguire fino a 30 lavorazioni sulle singole parti così da permettergli di volare in sicurezza”.

Salvatore ha attraversato con entusiasmo trasformazioni industriali, cambiamenti nei processi e nelle tecnologie, assimilando inoltre requisiti cruciali per la qualità e il rispetto dei tempi verso i clienti, e sa bene come formare neoassunti e colleghi più giovani spronando la loro curiosità e impegno, stimolando confronto e collaborazione. “Lo vedi subito, quando una persona è nuova in azienda, se ha motivazione, se ha un certo tipo di mentalità e di approccio al suo lavoro”, dice Salvatore, “quindi ti rendi conto di quali tempi di apprendimento necessita”.

Qualcosa che Elvis ha dimostrato di possedere, come evidenzia la sua esperienza diretta: “qui ogni volta che si rivolge una domanda o si solleva un dubbio, non si ha mai l’impressione di dire qualcosa di inutile, tantomeno si avverte disagio… la risposta o il supporto arriva sempre”. 

Dopo oltre 43 anni di lavoro, Salvatore alla fine di dicembre si ritirerà in pensione. “Avrò finalmente tanto tempo da dedicare alla mia famiglia e alla mia campagna, però certo tutto questo mi mancherà: sebbene i giovani qui abbiano brillantezza mentale e dimestichezza con tutti questi nuovi strumenti digitali, la sola cosa che raccomanderò sempre loro è di lasciarsi alle spalle insicurezza e timidezza sul lavoro”.

Elvis è nato nel 1993, a quel tempo Salvatore era un trentasettenne nel pieno delle sue energie e della sua stimata carriera di tecnico aeronautico, ma guardandoli dal vivo la distanza generazionale tra i due non sembra poi neanche poi tanta. Infatti, domandando ai suoli colleghi quali sono le qualità di Salvatore che mancheranno di più a tutto il team, la risposta giunge immediata: grinta e vivacità.