Future
Come fate a volare?!
Il weekend del Festival della Tecnologia è stato un vero successo, oltre 1000 tra bambini, studenti e adulti hanno visitato e partecipato ai laboratori di Avio Aero dedicati al mondo del volo.
Nov 2019
Si è conclusa la straordinaria rassegna organizzata dal Politecnico di Torino. Il Festival della Tecnologia, nato per celebrare il 160esimo anniversario dell’Ateneo torinese, ha accolto oltre 300 relatori per 160 eventi diffusi nella città durante i tre giorni che hanno attirato l’attenzione di migliaia e migliaia di visitatori e appassionati di tecnologia.
In tantissimi hanno affollato anche “l’igloo” che Avio Aero ha allestito in qualità di sponsor ufficiale nel Piazzale Duca D’Aosta, alle soglie dei Giardini del Fante di Torino, proprio di fronte all’ingresso principale del Politecnico. I giovani ingegneri, approdati in Avio Aero tramite il programma EDISON, erano lì disponibili e sorridenti, per guidare piccoli e grandi curiosi alla scoperta del mondo del volo. Oltre 1000 persone (bambini, studenti ma anche molti adulti) hanno partecipato ai tre laboratori creati ad hoc per il festival: Come funziona un motore aeronautico, L’Additive Manufacturing e L’Aereo del futuro.
Curiosità dei visitatori principalmente dominata da un quesito primordiale: come può un oggetto, che pesa diverse tonnellate, stare in cielo e sfrecciare agli 800 all’ora, con addirittura centinaia di passeggeri a bordo? E infatti, l’essere umano a lungo ha considerato la possibilità di volare come un sogno irraggiungibile. Un interrogativo che fa sorridere gli addetti ai lavori, ma che accende ardentemente l’interesse e la fascinazione di chi non è esperto del settore aeronautico.
E allora partendo da oggetti d’uso comune come palloncini, cucchiaini e fondi di bicchiere Giulia, Gianluca e altri giovani talenti hanno ideato percorsi di apprendimento e spiegato ai visitatori i principi del volo. “Attraverso una galleria del vento artigianale abbiamo mostrato come fanno le ali ad alzare un aereo in volo”, racconta Giulia Boschi, responsabile del laboratorio Come funziona un motore aeronautico. “Il palloncino invece ci è servito per simulare la spinta propulsiva del motore: l’aria che esce dal palloncino genera un movimento in senso opposto. E infine la turbina, costruita con il fondo di un bicchiere e cucchiaini al posto delle pale.”
E appunto le pale erano protagoniste del laboratorio sull’Additive Manufacturing: “attraverso una piccola stampante 3D abbiamo illustrato come funziona questa tecnologia e come la utilizziamo in Avio Aero per realizzare parti di motore aereonautico” dice Gianluca Mosiello, responsabile del laboratorio sulla stampa 3D metallica. “Specialmente i più piccoli erano stupefatti dalle potenzialità dell’additive manufacturing: nel nostro laboratorio hanno potuto rendersi conto di quanto l’unico limite di questa tecnologia sia l’immaginazione. Inoltre, abbiamo voluto trasmettere ai visitatori il concetto di Safety, valore cardine nel nostro lavoro quotidiano: ogni componente che produciamo quotidianamente deve rispettare standard di qualità elevatissimi, anche quando si tratta di Additive. Come hanno ben intuito i nostri piccoli ospiti Non esistono i carri attrezzi per aerei. In volo i motori devono essere perfetti.”
Sicuramente non è mancata l’immaginazione dei tanti bambini che hanno partecipato al terzo laboratorio dedicato all’aereo del futuro dove veniva proprio chiesto loro di immaginare e disegnare l’aereo del futuro secondo la loro visione. “I bambini hanno una fantasia senza limiti, c’è chi ha disegnato aerei che vanno ad acqua e chi invece ha ipotizzato che gli aerei saranno sostituiti dalle macchine e treni volanti. Una ventata di semplicità e creatività che ha reso questi tre giorni molto divertenti” dice Caterina Montuori.
"I bambini hanno una fantasia senza limiti, c’è chi ha disegnato aerei che vanno ad acqua e chi invece ha ipotizzato che gli aerei saranno sostituiti dalle macchine e treni volanti"
Oltre a Caterina, Giulia e Gianluca, anche Alice, Bruna, Eleonora, Enrico, Federica, Francesco, Giovanna, Nicolò e Vincenzo hanno dato il loro prezioso contributo: chi come guida durante il festival e chi in fase di preparazione dei laboratori. Un’esperienza che ha regalato moltissimi spunti a chi ha lavorato alla preparazione e al programma dei laboratori, e allo stesso tempo ha permesso a molte persone di avvicinarsi a un mondo tanto affascinante quanto complesso con la spontaneità e la fantasiosa semplicità tipica dei più piccoli.