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Campioni del talento tecnico
Oltre e dopo la progettazione c’è un mondo di processi e tecnologie che richiede una visione d’insieme e grandi doti d’ingegno, come raccontano gli esperti ingegneri di produzione.
Jul 2024
Solo tre anni fa, il ruolo degli ingegneri di produzione e dei CTH (Control Title Holder, ingegneri di produzione esperti in determinate discipline tecnologiche) ha cominciato a crescere lungo percorsi di carriera pianificati e strutturati, ampliando la propria influenza e azione in Avio Aero. Sia per quanto riguarda l’inserimento di nuovi prodotti per motori aeronautici sia per prodotti già esistenti, tali figure professionali sono al tempo stesso capaci di innovare e consolidare il modo di ideare e ottimizzare, a livello tecnologico ed organizzativo, i processi produttivi.
Ad oggi, gli ingegneri di produzione a vario livello in Avio Aero sono circa 300 e, insieme a loro, le figure apicali dei Chief Manufacturing Engineer sono passati da uno solo (tre anni fa) a sette: una crescita che ha raggiunto tutto il portafoglio prodotti e tecnologie dell’azienda, che oggi può contare su un consistente numero di professionisti altamente preparati su prodotti e processi.
L’obiettivo principale di questi professionisti è “riuscire a industrializzare in maniera efficiente componenti aeronautici sempre più complessi sia in termini di geometrie che di materiali per raggiungere performance dei motori sempre migliori e più sostenibili”, spiega Dario Mantegazza, Chief Additive Manufacturing Engineer di Avio Aero. “Tale obiettivo può essere raggiunto solo possedendo e sviluppando competenze tecnologiche di alto livello focalizzate su temi specifici, che siano coltivate e tutelate non solo in ambito di progettazione, ma anche di produzione”.
Queste professioni sono legate a doppio filo con quelle tipiche della progettazione ma sono dotate di una propria unicità e di un’estensione globale in GE Aerospace. “Gli ingegneri di produzione svolgono un ruolo fondamentale nel tradurre il design in prodotto, verificando la producibilità delle parti nei nuovi prodotti e guidando lo sviluppo dei processi, la gestione delle modifiche e l'industrializzazione delle tecnologie”, spiega Vinod Kumar Chief Manufacturing Engineer di GE Aerospace. “Per fare ciò, utilizzano i principi del Flight Deck e così sviluppano nuove tecnologie e partnership esterne, si occupano di problem solving, definiscono e consolidano gli ‘standard work’ contribuiscono alla loro gestione quotidiana aiutando la fabbrica a raggiungere i suoi obiettivi. I CTH, inoltre, sono esperti riconosciuti nell'azienda e nel settore, portando una forte eccellenza tecnica incentrata su qualità del prodotto e rigore tecnico”.
Kumar vanta una carriera di 25 anni in GE Aerospace e per la divisione Global Research, attraverso diversi ruoli che spaziano dai processi produttivi tradizionali a quelli più innovativi e speciali, all’automazione, fino allo sviluppo dei talenti tecnici. Oggi, si occupa di promuovere standard, precisione e rigore tecnologico, oltre che mappature tecnologiche e adesione ai requisiti di qualità insieme al suo team di Chief Manufacturing Engineers e CTH attivo nei vari siti globali.
“I CTH sono campioni del talento tecnico, svolgono il compito di mentori per aspiranti CTH e garantiscono le adeguate capacità tecniche nella produzione all'interno delle nostre sedi. Con loro, tutti gli ingegneri di produzione hanno un'enorme opportunità di crescita, in quanto contribuiscono a rendere GE Aerospace un’industria di livello mondiale”, dice Kumar.
In un’azienda tecnologica, impegnata in un settore critico e altamente regolamentato come l’aviazione, è necessario far crescere un ecosistema in cui queste speciali figure interagiscono con una visione di insieme capace di connettere i processi (grazie a una conoscenza verticale ed approfondita per processo, come nel lavoro dei CTH) al fine di realizzare un prodotto sicuro, conforme al disegno, rispettoso di tempi e costi.
“Soprattutto quando si inseriscono nuovi prodotti o soluzioni tecnologiche”, continua Mantegazza, “il contributo dei Chief Manufacturing Engineers e dei CTH diventa centrale nel lavoro con le altre funzioni. Così come nel miglioramento continuo e nel problem solving, tipici della nostra cultura Lean. Il Chief Manufacturing Engineer supervisiona processi cruciali per il successo di un prodotto occupandosi altresì della crescita dei talenti, della strategia di evoluzione tecnologica, di supportare il raggiungimento dei target di consegna e costo, di valutare maturazione e prontezza di prodotti nuovi inseriti in un mercato tanto complesso”.
Guardando alle carriere individuali, tutti questi aspetti e interazioni emergono nettamente: Maria Rita Petrachi, ad esempio, ha iniziato nel 1996 come ingegnere specialista di manutenzione e riparazioni per motori aeronautici, diventando Leader tecnico, e poi per ulteriori dieci anni dal 2009 si è occupata di ricerca e sviluppo (promuovendo la nascita di una rete europea di collaborazione tuttora attiva e in crescita). Oggi, Petrachi guida l’introduzione di nuovi processi di service, è CTH del Repair Services e coordina la ‘community’ dei CTH di Avio Aero attivi nell’ambito Repair, mantenendo frequenti contatti e sinergie con la corrispondente ‘community’ globale gestita da GE Aerospace.
"In generale, credo che per un ruolo come questo, oltre all’aspetto tecnico, sia vincente proprio il tipo di approccio sistemico"
“In questo ruolo, trovo stimolante poter affrontare nuove sfide che portano sempre con sé opportunità di imparare sia dal punto di vista tecnico sia da quello dei rapporti interpersonali con realtà esterne”, dice Petrachi. “Penso che il mio percorso professionale mi abbia permesso di apprendere diverse discipline e dato anche la possibilità di sviluppare una conoscenza a tutto tondo che ora mi consente di affrontare il lavoro con approccio sistemico e guidare il team verso le soluzioni. In generale, credo che per un ruolo come questo, oltre all’aspetto tecnico, sia vincente proprio il tipo di approccio”.
Un ecosistema aziendale che affronta la complessità e la mutevolezza dello scenario industriale moderno puntando sulla collaborazione tra le migliori competenze per risultare vincente. “L’azienda sta continuando a investire e ampliare in tutte le sue sedi questa struttura fatta di CTH all’interno dei team di produzione”, dice Mantegazza, “confrontandola con le omologhe figure in GE Aerospace e con il sostegno della Leadership. Ritengo che questo ci permetterà di essere sempre più efficienti, produttivi e quindi competitivi su scala globale”.
E mentre in Avio Aero sono stati annunciati undici nuovi CTH che si uniranno ai team di produzione in ogni sede europea, dall’altro lato dell’oceano Vinod Kumar prospetta la medesima visione: “questi percorsi di carriera sono adatti a coloro che vogliono essere esperti tecnici e che sono determinati a costruirsi e dominare alte competenze tecnologiche a vantaggio dell'intera azienda. Lavori considerati pilastri nell'organizzazione perché supportano un'ampia gamma di attività, con particolare attenzione ad accrescere e condividere il ‘know-how’ tecnologico industriale di Avio Aero, puntando a soddisfare la massima qualità e la consegna in tempo ai nostri clienti. Senza alcun compromesso verso la sicurezza di prodotti e processi”.