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Il grande cuore dei Volontari

Mentre la guerra in Ucraina non ha tregua, i nostri colleghi in Polonia e Repubblica Ceca continuano a offrire aiuto e rifugio ai civili ucraini, rendendo orgogliosa tutta la comunità aziendale.

Jun 2022

L'Europa dell'Est sta ancora affrontando la straziante crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina e alcuni paesi, Polonia in primis, sono intensamente coinvolti nel fornire aiuto ai rifugiati. Negli ultimi mesi, quando milioni di profughi di guerra - per lo più madri con bambini - sono fuggiti in Polonia, la mobilitazione è stata eccezionale. Dall'arrivo di medici e paramedici alle frontiere, ai coordinatori che offrono cibo e vestiti caldi, fino a persone comuni di buona volontà che offrono il loro tempo, denaro e che aprono le porte delle loro case per ospitare le vittime della guerra.

Avio Aero a Bielsko Biala (Polonia), si è unita fin da subito alla mobilitazione con una grande volontà di aiutare le vittime. I membri dei gruppi di volontariato Avio Aero e GE stanno rispondendo ai bisogni dei rifugiati, organizzando collette, consegnando materiale alle agenzie umanitarie e partecipando alla distribuzione di pasti e altre necessità al confine polacco-ucraino.

Queste persone straordinarie stanno anche dedicando il loro tempo, energia e risorse personali alla ristrutturazione delle case dei rifugiati. Per far sì che questi sforzi siano coordinati, i leader locali dell’Affinity Network Volunteers - Bogdan Kłapyta e Bartosz Hoder - stanno strutturando gli interventi assegnando ruoli e funzioni specifiche ai dipendenti che vogliono aiutare.

"Il nostro obiettivo principale è stato quello di coordinare varie attività con i nostri dipendenti e altre organizzazioni esterne, incluso il supporto diretto e personale", afferma Bartosz, che guida il gruppo GE Volunteers. “Ad esempio, io stesso ospito a casa mia una famiglia ucraina, e insieme ad altri volontari stiamo acquistando beni di cui i rifugiati hanno bisogno e ristrutturando appartamenti per famiglie ucraine. Il coinvolgimento dei nostri dipendenti è enorme e ne siamo grati, riceviamo una pronta risposta per soddisfare le esigenze dei profughi”.

On the left Bartosz Hoder, on the right Łukasz Pękala.

Bogdan, il co-leader del gruppo dei volontari, aggiunge anche che “prima che la Russia iniziasse l’attacco all'Ucraina, era difficile coinvolgere le persone nelle attività dei volontari, ma di fronte a questa emergenza si è innescata una vera e propria gara di solidarietà tra le persone. Siamo sicuri che questa energia rimarrà con noi dopo la fine della guerra e saremo in grado di utilizzarla in nuove e diverse attività”.

È impressionante vedere l'impegno delle persone nell'aiutare. Tra i team Avio Aero in Europa, ci sono esempi davvero unici di individui che hanno fatto del volontariato la loro vocazione, molto prima della guerra in Ucraina. Uno di loro è Łukasz Pękala, capoturno di Bielsko Biala, che racconta la propria esperienza.

“L’impegno verso i profughi dell'Ucraina è nato spontaneamente. Sulla base della mia esperienza come volontario in un'associazione umanitaria locale, io e un mio amico abbiamo deciso di creare un help-point per gli ucraini” dice Lukasz. “Doveva essere temporaneo ma va avanti da quasi due mesi... Col passare del tempo, l'azione si è sviluppata su scala più ampia. Un collega, proprietario di una compagnia di trasporti, ha iniziato a guidare i suoi autobus fino al confine, giorno dopo giorno, trasportando persone al sicuro in Polonia”.

Lukasz e i suoi amici hanno lavorato in collaborazione con le autorità e le organizzazioni locali: polizia municipale, diverse unità dei vigili del fuoco volontari, il comune di Bielsko-Biała, scuole primarie. Poi hanno anche iniziato a consegnare cibo, medicinali, coperte direttamente al confine e per qualche tempo nell'entroterra alle unità militari.

Michał Wajdzik – Radziejowski, a Metrology leader at Avio Aero Bielsko Biala.

“Sono un volontario (principalmente organizzazioni ambientaliste) sin dalle superiori. Quando è scoppiata la guerra, non ho pensato se avrei dovuto aiutare in qualche modo, ma piuttosto come e dove avrei potuto farlo"

“Abbiamo anche cercato appartamenti, case, alloggi per i nostri ospiti e, nel tempo, le persone sono venute da noi offrendo i loro appartamenti per un periodo indeterminato!” aggiunge Lukasz. “Abbiamo aiutato i rifugiati trovare lavoro e abbiamo preparato anche corredini per i bambini per la scuola. Siamo stati contattati anche da alcune fondazioni, una statunitense, che ha voluto fare una significativa donazione. Attualmente stiamo aiutando oltre 450 persone: questo ci dà una grande soddisfazione perché facciamo quello che amiamo fare, senza aspettarci nulla in cambio. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è vedere il sorriso sui loro volti, soprattutto quello dei bambini. Una situazione del genere non sarebbe dovuta accadere in questi tempi. Siamo rimasti senza parole ascoltando le storie delle famiglie che hanno perso tutto, donne che hanno partorito bambini nei bunker e tanti altri racconti commoventi”.

Anche un altro collega, Michał Wajdzik – Radziejowski, un leader della Metrologia a Bielsko, è molto impegnato in attività di volontariato, anche al di fuori dell'azienda. “Sono un volontario (principalmente per organizzazioni ambientaliste) sin dalle superiori. Quando è scoppiata la guerra, non ho pensato se avrei dovuto aiutare in qualche modo, ma piuttosto come e dove avrei potuto farlo. Tutti possono trovare un modo per aiutare. Insieme si può costruire una società responsabile in cui contare gli uni sugli altri. Ho anche incontrato molte persone meravigliose e stimolanti in questo modo. Sono sempre sorpreso dalla rapidità con cui vengono create iniziative di base e da come le persone possono unire le forze per aiutare altre persone".

Un'ondata di solidarietà è giunta anche dagli stabilimenti Avio Aero in Italia (ad esempio, con donazioni durante l'ultimo Engineering Recognition Day) e dagli Headquarters di Turboprop, a Praga, Repubblica Ceca: volontari come Kanika Kamal, Advanced Lead Engineer – Fleet Management, hanno messo le proprie risorse al servizio dei rifugiati.

Kanika Kamal, Advanced Lead Engineer – Fleet Management at GE Aviation Turboprop, Prague.

“Il fine settimana in cui è iniziata la guerra, io e mio marito eravamo in Germania per far visita a un amico e ho visto un post con un link a un sito web di aiuti. Mi sono registrata per ospitare cittadini ucraini in fuga dalla guerra"

“Il fine settimana in cui è iniziata la guerra, io e mio marito eravamo in Germania per far visita a un amico e ho visto un post con un link a un sito web di aiuti. Mi sono registrata per ospitare cittadini ucraini in fuga dalla guerra” ha ricordato Kanika. "Il motivo principale per cui l'ho fatto è dovuto al ricordo che ho di quando ero in Francia, quando i siriani stavano fuggendo dalla guerra nel loro paese… All'epoca, vidi una famiglia che dormiva sotto un albero con un mucchio di coperte. Avrei voluto dare una mano, ma in quel momento non ero in grado di farlo, soprattutto in termini finanziari. Guardando indietro, forse avrei potuto fare di più…. Comunque, questa volta non mi sono tirata indietro, toccava a me aiutare”.

Kanika ha potuto finalmente dare vita al suo desiderio, ed è stata in grado di ospitare una coppia di ragazze ucraine arrivate il 28 febbraio. “Le abbiamo aiutate a ottenere i loro visti e l'assicurazione medica e sono rimaste con noi per un paio di settimane. Poi sono arrivate altre due signore: Irina, 63 anni e Nadia, sua madre, 85 anni, rimaste più a lungo. È stato difficile, lo stress emotivo è stato tanto. Ascoltare le loro storie, vedere il loro dolore e sentire la loro solitudine è stato davvero straziante”.

One of the numerous collection of food, goods and even toys for refugees in Poland.

Un sostegno più ampio e forte a questa crisi è stato fornito centralmente anche dalla stessa GE Aviation: l'azienda ha avviato un programma per aiutare tutti i dipendenti volontari, offrendo loro tempo per svolgere attività a supporto dei profughi. A coloro che erano direttamente coinvolti nelle azioni di aiuto sono stati concessi ulteriori giorni di ferie retribuiti. Inoltre, l'azienda ha messo a disposizione anche un programma di assistenza, che dà la possibilità di ottenere il supporto gratuito di psicologi o psicoterapeuti.

Sono solo alcuni esempi che mostrano l’impegno delle nostre persone e il loro altruismo, esempi che ci inorgogliscono. Queste persone sono la vera espressione della nostra cultura, una cultura che valorizza la diversità e l'inclusione sociale.