Future
The Italian Tech Week
A Torino, una settimana di incontri tra inventori, imprenditori, ricercatori, business angel, ma anche eventi con i protagonisti della tecnologia e digitalizzazione, tra cui Avio Aero.
Jul 2019
Italia, terra di eccellenze. Questo è un fatto indiscutibile, basta pensare all’incredibile patrimonio artistico, letterario o architettonico di cui siamo tutti orgogliosi. In questo quadro però, è impossibile non far riferimento anche alla tecnologia e all’innovazione, sfere di cui gli italiani sono pioneri sin dagli albori come testimoniato tutt’oggi dalle grandi opere ingegneristiche di età romana, dalle scoperte di Galileo Galilei o dai capolavori di Leonardo da Vinci.
Per questo, oltre che per promuovere e celebrare talenti scientifici italiani, sostenendo la ricerca nel proseguimento del suo virtuoso percorso, la “tecnologica made in Italy” è stata protagonista per un’intera settimana a Torino, grazie alla prima edizione dell’Italian Tech Week, cui Avio Aero ha partecipato a due diverse iniziative.
Nella prima, attraverso uno stand espositivo e all’interno di tavole rotonde su temi riguardanti il mondo aeronautico durante il Techshare Day 2019; nella seconda, ha condiviso invece i risultati delle indagini sul rapporto tra donne e STEM dell’associazione d’imprese Stem by Women, di cui Barbara Preti, HR Leader di Avio Aero, è Presidente.
Durante il “Techshare Day”, erano presenti oltre 300 inventori da 30 università e centri di ricerca di tutta Italia, che hanno esposto 140 invenzioni e prototipi sviluppati e brevettati all’interno di Atenei e Centri di Ricerca italiani. Dare visibilità alle attività del trasferimento tecnologico: questa la finalità principale del Techshare Day 2019 che ha previsto due momenti svoltisi in contemporanea durante l’evento presso il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino.
Gli inventori hanno esposto le loro tecnologie e si sono confrontati direttamente con imprese ed investitori, per discutere vantaggi e ambiti d’applicazione delle invenzioni. Parallelamente alla parte espositiva, sono stati organizzati 6 tavoli di lavoro dedicati al mondo Corporate, in cui 27 grandi aziende oltre ad Avio Aero (come, ad esempio, FCA, GM, Leonardo, Edison, Eni, Iren, Menarini, Eataly, Ferrero, Lavazza etc.) hanno raccontato le rispettive esperienze in tema di Open Innovation, spiegando come questo modello sia stato affrontato e integrato nelle loro strategie industriali e illustrando i casi di successo che ne sono derivati
Durante la tavola rotonda sull’aerospazio, Luca Bedon, Engineering Technologies Leader di Avio Aero, ha sottolineato: “Innovare significa ripensare i nostri prodotti ed utilizzare le tecnologie che ci consentiranno di continuare ad essere vincenti sul mercato”. In tale prospettiva, l’azienda di origine italiana di GE Aviation ha da ormai vent’anni scelto un modello di open innovation che si basa sulla collaborazione con le maggiori università e centri di ricerca italiani.
"Innovation means rethinking our products and using the technologies that will allow us to continue to be successful on the market"
Inoltre, da circa due anni il modello delle “Tech Community” ha preso piede per incrementare ancor di più il lavoro trasversale su temi d’innovazione come l’additive manufacturing di cui siamo i pionieri. “È stato fondato il Turin Additive Lab, dove insieme a giovani studenti pensiamo a nuovi materiali, componenti e sviluppiamo le macchine per la prossima generazione di prodotti” ha detto Bedon.
Aerospazio e innovazione vanno da sempre a braccetto ma oggi ancor di più, considerate le stime che prevedono entro il 2035 il raddoppiamento del traffico aero civile con una crescita annua del 6%. Tutto questo vuol dire che il modello di business dovrà adeguarsi rapidamente a nuove sfide il cui focus sarà comprendere il nuovo cliente. Come affermato anche da David Avino di Argotec: “l’innovazione dovrà seguire sempre più il passo del cambiamento sociale per capire le persone e i loro nuovi bisogni”.
L’innovazione è una sfida globale, coinvolge tutto il settore tecnologico che deve essere preparato a un continuo processo di trasformazione e reinterpretazione, poichè innovare significa anche aiutare il proprio paese e crescere nuove generazioni dotate di menti sempre più aperte e creative. Ma la sfida scientifica più complessa dei nostri anni consiste anche nell’immaginare e riuscire a prevedere il futuro per rimanere al passo di un cambiamento scientifico e sociale che procede a ritmi sempre più serrati.
A proposito di previsioni, neppure l’infinita immaginazione di sceneggiatori di fama mondiale come Robert Zemeckis e Bob Gale riuscì, con il colossal “Ritorno al futuro”, a centrare tutte le rivoluzioni scientifiche che sarebbero divenute realtà negli anni duemila. Tant’è vero che solo tre quarti di tutte le tecnologie di cui si parla nella pellicola culto degli anni ’80 si sono poi avverate: tra la realtà virtuale, gli schermi ultrapiatti e le video chiamate mancano infatti le due rivoluzioni tecnologiche che hanno cambiato per sempre il mondo moderno… internet e big data.
Ecco allora che eventi come la Italian Tech Week invece rappresentano un’occasione, per le aziende come per i giovani, affinchè nuove e rivoluzionarie idee possano uscire da polverosi cassetti e diventare concrete soluzioni per cercare davvero di prevedere il futuro.
Credits and sources PoliFlash magazine.