Future
Il forum dell'aviazione europea
L’evento annuale di Clean Aviation ha raccolto i protagonisti della trasformazione del settore aeronautico, tra risultati e prospettive sulla rotta verso gli obiettivi di neutralità climatica.
Mar 2024
L’anno in corso sta disegnando un trend in crescita per il trasporto aereo civile che potrebbe superare i livelli pre-pandemici, mentre il 2023 si è appena concluso quasi eguagliando il 2019. In questo scenario globale, la convention annuale di Clean Aviation - la partnership pubblico-privata dell’Unione Europea - ha raccolto a Bruxelles i principali attori dell’aviazione europea: grandi industrie, università e centri di ricerca, PMI, autorità aeronautiche e rappresentanti istituzionali dalla Commissione, dal Parlamento e dalle Regioni europee.
L’evento si è svolto, durante il 5 e 6 marzo scorsi, nella zona nord della capitale europea, nella panoramica cornice del Dock Dome Eventhall, ospitando numerose conferenze e panel, insieme a un’ampia esposizione di 16 innovazioni tecnologiche sviluppate e dimostrate attraverso i progetti precedenti di Clean Sky 2 (avvenuti tra il 2017 e il 2024).
Tra i modelli in scala e i dimostratori esposti - che rappresentavano in particolare i risultati di Clean Sky2, il cui obiettivo primario era ridurre le emissioni di CO2 e NOx - spiccavano il nuovo elicottero ad alta velocità RACER di Airbus Helicopters (prossimo al volo inaugurale) insieme alla lateral gearbox di Avio Aero, il Multifunctional Fuselage Demonstrator (una parte lunga circa 8mt della fusoliera fatta di materiale composito che riduce notevolmente il peso favorendo l’efficienza), un modellino dell’Open Fan (architettura connessa all’attuale progetto OFELIA e dunque al programma RISE, puntando a una riduzione del 20% di emissioni CO2) e anche il modello in scala reale del motore Catalyst (che racchiude innovazioni tecnologiche sviluppate nel progetto Maestro di Clean Sky2).
Tecnologie rivoluzionarie, come le ha definite nel suo discorso di apertura Axel Krein, direttore esecutivo di Clean Aviation, che richiedono coraggio e determinazione nel proseguire su tale cammino di innovazione. Krein ha inoltre ricordato come siano passati giusto 15 mesi dal lancio dei nuovi, ambiziosi progetti di Clean Aviation che sono raggruppati in tre segmenti principali: aerei ultra-efficienti a medio-corto raggio, aerei regionali a propulsione ibrido-elettrica e tecnologie abilitanti per aerei alimentati a idrogeno. Tra questi, Avio Aero ne coordina due -AMBER e HYDEA - e partecipa in altri tre - OFELIA, HERA e ACAP.
Con un budget di circa 4.1 miliardi di euro di investimenti totali, Clean Aviation si pone l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra generate dall’aviazione civile di almeno il 30% entro il 2035, rispetto agli aeromobili oggi in servizio. “Puntiamo a sostituire circa il 75% della flotta commerciale oggi operativa in Europa entro il 2050, si tratta di migliaia di aeroplani”, ha detto Krein. “Il primo passo è sviluppare e portare a maturazione le tecnologie, per poi dimostrarne l’efficacia: una sfida epocale che necessita di investimenti (come quelli della Banca Europea dell’innovazione) e una collaborazione all’interno di network che dall’ambito europeo si estendono fino a livello regionale nei singoli paesi”.
La domanda di nuovi aerei seguirà dunque il trend crescente, basti pensare che Airbus (il leader mondiale tra i costruttori aerei, membro di Clean Aviation e presente al forum) e Boeing stimano che la flotta mondiale crescerà fino a circa 50.000 velivoli nei prossimi vent’anni. A livello europeo, Krein ha auspicato che “i decisori pubblici e privati proseguano nel loro impegno a supportare un’evoluzione futura dell’aviazione continentale che sia sostenibile, competitiva sul mercato globale e industrialmente solida”.
Dal canto istituzionale, Maroš Šefčovič - Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea per il Green Deal, le Relazioni Interistituzionali e la Previdenza - intervenendo nel primo giorno del forum ha ribadito con chiarezza quanto l’aviazione rappresenti un settore altamente strategico per l’Unione Europea, con una generazione di valore molto apprezzata.
Infatti, il settore totalizza circa il 3.6% dell’intera forza lavoro (stimata in 13 milioni di persone) e contribuisce per il 4.5% al prodotto interno lordo in Europa. “Vogliamo volare su aerei europei e più sostenibili”, ha esordito Šefčovič. “L’importanza dell’aviazione non sta solo nel suo potenziale economico, ma nella capacità di congiungere le persone, letteralmente. Per sviluppare e rendere scalabili nuove tecnologie capaci di tagliare o azzerare le emissioni carboniche è fondamentale avere un dialogo aperto e la partecipazione dell’intera filiera”.
Se l’ambizione di Clean Aviation è quella di portare a maturazione tecnologie pioneristiche, come l’ibrido-elettrico o l’idrogeno per far volare gli aerei, quella dell’Unione Europea deve essere guidare la trasformazione dell’industria aeronautica globale. Lo si evince anche dalle parole rivolte al forum dal Vicepresidente del Parlamento Europeo, Jan-Christoph Oetjen, per il quale l’integrazione e l’espansione delle opportunità di finanziamento, per le tecnologie degli aerei come per le infrastrutture degli aeroporti, è un impegno concreto.
La trasformazione di un settore come l’aviazione, che fa di sicurezza e qualità dei prodotti caposaldi imprescindibili, richiede che enti regolatori e politica vadano di pari passo con l’innovazione. È quanto ha sostenuto Joanna Drake, Direttore Generale per la Ricerca e Innovazione della Commissione Europea nel suo discorso dal palco: “dobbiamo connettere i programmi a livello europeo con quelli nazionale, e considerare che assieme all’aviazione privata e commerciale esiste anche quella per la Difesa, per il soccorso ambientale e umanitario”.
Il networking collaborativo tra industria, ricerca, istituzioni ed enti regolatori, è stato il leitmotiv nei keynote speech come nei panel dell’Annual Forum. Anche nel secondo giorno, quando nel panel dedicato alle tecnologie basate su idrogeno e ibrido-elettrico per aerei regionali e a medio raggio in cui è intervenuto Luca Bedon, Head of Reserach & Technology di Avio Aero, insieme a omologhi di Leonardo e Airbus. “Sinergie e partnership all’interno della catena del valore dell’aviazione (dalle tecnologie propulsive agli aeroporti) sono cruciali, così come una certa semplicità nell’approccio, per riuscire a centrare obiettivi di sostenibilità tanto sfidanti” ha detto Bedon.