Future

È tornata Biennale Tecnologia

Oltre 130 appuntamenti per l’evento dedicato a scienza e tecnologia organizzato dal Politecnico di Torino e a cui, anche in questa occasione, ha partecipato Avio Aero.

Nov 2022

Dopo l’edizione 2020, svolta interamente online a causa della pandemia da Covid-19, è tornata in presenza Biennale Tecnologia: la manifestazione del Politecnico di Torino che offre una riflessione aperta sul tema dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica. Dal 10 al 13 novembre si sono alternati oltre 130 appuntamenti tra lezioni, dialoghi, incontri, dibattiti, spettacoli e mostre nei luoghi iconici della città e nelle sedi principali dell’ateneo.

Il fil rouge dell’edizione 2022 di Biennale Tecnologia sono stati i “Princìpi” intesi come nuovi inizi e fondamenta sulle quali costruire il futuro. Un futuro sempre più complesso e incerto, “minacciato” dai cambiamenti climatici, dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina. Un futuro tutto da scrivere e che appartiene ai giovani, ai quali – infatti – Biennale Tecnologia propone una riflessione complessa e articolata per ideare nuove proposte volte a creare un mondo migliore, più giusto e democratico.

“Senza la consapevolezza della gente comune, in un Paese democratico come il nostro, è impensabile intraprendere quel cambiamento che è ineludibile e rispondervi in modo più resiliente e anti-fragile”. Ha aperto così il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, l’edizione 2022, ricordando come la kermesse torinese “insieme a Biennale Democrazia e al Festival Internazionale dell’Economia, fa sì che Torino possa essere considerata tra le capitali del pensiero critico. Una città che vede la sua popolazione universitaria continuare a crescere in netta controtendenza con il resto d’Italia”.

The Politecnico di Torino main entrance on the day of the opening.

“Per il Politecnico di Torino, Biennale Tecnologia rappresenta un’apertura alla società perché è impossibile fare ricerca e sviluppo di tecnologie innovative all’interno di comportamenti stagni. Tempo fa mi è stato detto che ‘oggi le università devono insegnare agli studenti a inventarsi il lavoro che faranno’. La trovo una definizione splendida e rispecchia l’idea di Politecnico 5.0 che abbiamo cercato di definire in questi anni con un approccio multidisciplinare della materia”, ha chiuso il Magnifico Rettore.

“Covid, rischio e decisioni” questo il titolo della lectio magistralis tenuta da Nassim Nicholas Taleb, dove il professore, matematico, filosofo e autore del best seller “Il Cigno Nero” ha affrontato tutti i problemi che sono emersi nella gestione e nella comprensione della pandemia da Covid-19.  Partendo dall’assunto che “no, la pandemia da coronoavirus non è un cigno nero perché era prevedibile che una maggiore interconnessione tra le persone di tutte le parti del globo portasse all’esplosione di un’epidemia”.

“Viviamo in una società che tende ad autodistruggersi perché è sempre più avversa al rischio, ma ciò nonostante sono ottimista perché quello che abbiamo imparato è che bisogna affrontare e valutare ciò che sembra imprevedibile prevedendo quello che potrebbe essere l’impatto”, ha concluso Taleb.

A view from the audience during the conference "Sustainable Mobility" participated by Avio Aero.

E c’è un settore che ha messo in campo azioni volte ad affrontare il tema ambientale, già da alcuni anni: quello del trasporto aereo. Le diverse iniziative aziendali, nazionali ed europee votate alla decarbonizzazione del volo, infatti, rispondono alla necessità di ridurre l’impatto climatico del volo, producendo – inoltre – investimenti con ricadute anche in altri settori. A parlarne è stato Enrico Casale, New Technology Introduction Portfolio Manager di Avio Aero, nel panel “Mobilità sostenibile. Viaggiando veloci verso il futuro” a cui hanno partecipato anche Marco Liccardo, Chief Technology & Digital Officer di Iveco, e Davide Viale, Direttore Generale Rolling Stock di Alstom Italia.

“In ambito aeronautico non è facile parlare di tempi brevi per l’introduzione di nuovi prodotti, perché di media si impiegano circa 10 anni dal momento in cui si inizia a concepire l’idea all’entrata in servizio”, ha detto Casale. “La complessità di lavorare in modo attivo verso la decarbonizzazione del settore è una sfida che non abbiamo mai vissuto in precedenza, perché ci obbliga a trovare soluzioni a breve termine oltre a farci cambiare il nostro modo di affrontare lo sviluppo tecnologico”.

Il principale punto interrogativo è in che modo ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo e “una risposta è l’introduzione massiva dei SAF (carburanti sostenibili per aviazione) che, seppur di rapida implementazione, hanno il grande problema dei costi non competitivi e della produzione scarsa. Come Avio Aero, stiamo cercando di accelerare i tempi verso un cambio dell’architettura stessa del motore con soluzioni open fan o ibrido-elettriche”.

Enrico Casale, second on stage from the right, while speaking at the conference participated by Avio Aero.

"La formazione ha un ruolo fondamentale al pari del dialogo continuo tra mondo accademico e industria al fine di costruire percorsi aderenti alle attuali sfide, formando così studenti capaci di dare un contributo immediato alle aziende"

Secondo Casale il reale cambio di passo arriverà “dall’introduzione dell’idrogeno come combustibile aeronautico, perché questo non ha alcun impatto climatico se impiegato come propellente. La complessità però è legata alla safey e ad alcune sfide tecnologiche, tra cui abilitare l’utilizzo di motori alimentati a idrogeno liquido o impiegarlo come fonte energetica per le celle a combustibile”.

In questo la formazione, ha spiegato Casale “ha un ruolo fondamentale al pari del dialogo continuo tra mondo accademico e industria al fine di costruire percorsi aderenti alle attuali sfide, formando così studenti capaci di dare un contributo immediato alle aziende”.

Un rapporto quello con il mondo accademico che è cruciale per Avio Aero, tant’è che proprio con il Politecnico di Torino è stato istituito diversi anni fa il Turin Additive Lab (TAL) “un esempio dell’opportunità di facilitare quello che il passaggio da università a mondo del lavoro”. Uno dei capisaldi su cui si basa anche Biennale Tecnologia.