Culture

Ognuno protegge tutti

Il primo web-talk di Avio Aero ospita il Magnifico Rettore del Politecnico di Torino e regala un punto di vista privilegiato sulla scena tecnologica e sociale di oggi e di domani.

May 2020

Il primo appuntamento on line dedicato in esclusiva ai dipendenti italiani di Avio Aero ha visto il Prof. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, ospite di un webinar (seminario via web) incentrato su temi di estrema attualità e soprattutto strettamente legati ad ambiti della vita professionale e sociale di ciascuno di noi. 

Così, l’introduzione di Paola Mascaro, Direttore Comunicazione & Public Affairs di Avio Aero, ha anticipato la soddisfazione del CEO Riccardo Procacci che, nel dare il via all’evento digitale, ha ricordato quanto fosse stato lungimirante il discorso di apertura del Prof. Saracco lo scorso autunno: “un’educazione universitaria che si concilia con il territorio e crea valore per la società civile un progresso intelligente che rispetti la natura e insieme riduca le diseguaglianze sociali”.

E proprio dall’impegno sociale nel contesto dell’attuale emergenza è partito l’intervento del Rettore che ha introdotto l’iniziativa di studio “Imprese aperte, lavoratori protetti” che  ha coinvolto un gruppo di esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e centri di ricerca nazionali, coordinati proprio dal Politecnico di Torino.

“Ognuno di noi può fare la differenza assumendo comportamenti responsabili e adottando semplici ma efficaci misure di prevenzione del rischio del contagio sul lavoro e sui mezzi di trasporto” ha esordito il Rettore, spiegando come l’iniziativa si sostanzierà in alcuni Rapporti, distinti per contesti di interesse economico e culturale del Paese, costantemente in evoluzione e aggiornamento, che potranno continuare a costituire elementi di supporto alle istituzioni competenti per l’adozione degli interventi in relazione alla emergenza da COVID 19.

 

L’iniziativa di studio “Imprese aperte, lavoratori protetti” ha coinvolto un gruppo di esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e centri di ricerca nazionali coordinati dal Politecnico di Torino.

Non solo Università e imprese di ogni dimensione, ma soprattutto asili e scuole, istituzioni sportive, centri e studi professionali medici, fino al recupero di piena operatività delle sezioni non-COVID degli ospedali: un lavoro collettivo, che si arricchirà di casi ed esperienze. “È necessario uscire dalla zona di comfort, mettersi in discussione, poiché si tratta di una crisi strutturale e si deve imboccare una nuova strada” ha commentato il Rettore al proposito. 

Un lavoro che per il Politecnico di Torino è cominciato nel pieno dell’emergenza e ha consentito all’ultracentenaria istituzione - da sempre vanto nazionale e che oggi attira studenti da ogni parte del mondo - di maturare competenze ed esperienze di valore per l’intera società. “Abbiamo lavorato per garantire connettività agli studenti e continuità didattica, ma anche per sostenere dal lato progettuale-tecnico le linee produttive (prima inesistenti in Italia) per dispositivi di protezione come le mascherine, nella fattispecie” ha raccontato il Prof. Saracco ripercorrendo settimane di impegno intenso che hanno portato l’Italia all’agognata fase 2.

Fase in cui ci troviamo oggi, circondati da incertezza e indefinitezza di soluzioni che richiedono adattamenti costanti in risposta alla successione frenetica degli eventi. Così vengono redatte e rettificate linee guida in ogni ambito civile, con diverse istituzioni che si arrovellano ad esempio per tutto ciò che riguarda la dimensione del lavoratore, dal trasporto alla vita in azienda. "È il complesso delle misure che garantisce la sicurezza: per tornare all’esempio della mascherina, questa ha una grandissima domanda e specifici requisiti per usi aziendali, per questo stiamo dando il nostro contributo per supportare le aziende che si vogliono riconvertire nella produzione di questi dispositivi di sicurezza in modo da far fronte a picchi fino a un miliardo e mezzo."

"Bisogna spiegare alle persone che la tecnica non va temuta ma guardata in modo nuovo, come uno strumento che migliora la vita sostenibilmente: con Avio Aero lo stiamo facendo da tempo"

L’impegno presente, nella mente di un leader visionario, non può prescindere dallo sguardo propedeutico sul futuro prossimo: “occorre prepararsi alla reazione ma anche alla formazione in vista di un’eventuale fase 3 (nella quale potrebbe verificarsi una seconda ondata di contagi, come successe per la Spagnola), ma nel contempo se non ripartono le scuole non riparte la società, e per questo stiamo lavorando con il ministero per le aperture di settembre… in Europa diversi paesi hanno già riaperto le scuole” dice il Rettore. “Se il trend dei contagi dovesse mai riprendere dovremo fare tesoro delle lezioni apprese, reagire con tempestività e adottare provvedimenti (anche forti) ma che mettano decisamente meno a disagio il corso della vita sociale, che siano flessibili. A settembre con una modalità mista (con il 25% della capienza delle aule per gli studenti in presenza) continuando inoltre a garantire lezioni on line”.

Al contempo, l’eventualità potrebbe anche essere quella di una minaccia che tende a scomparire, nello specifico dell’epidemia, che il virus muti geneticamente tanto da perdere la sua aggressività. Ma questo non chiude il capitolo anzi, “rafforza la convinzione di adottare una nuova via, per questo non molleremo campagne pubblicitarie, distribuzioni e iniziative di informazione e formazione specialmente in campo ecologico: sarà ad esempio importante il presidiare lo smaltimento delle mascherine, abbiamo pensato al riciclo ma non è consigliabile per garantirne purezza e sterilizzazione, dunque vanno termo-valorizzate” aggiunge Saracco. 

Infine, il sostegno economico sia nazionale sia comunitario è conditio sine qua non: “è indubbio che vadano finanziate le scuole, pubbliche e private, come pure le imprese” continua il Rettore, “il decreto Rilancio ha rilasciato risorse, alle università sono andati 1.4 miliardi di euro, non era mai stati erogati aiuti di tali proporzioni, si è garantito sostegno anche al settore automotive che genera molto valore, ma è altrettanto essenziale pensare a sostenere il settore aeronautico.” 

L’intervento del Rettore offre in chiusura degli spunti prospettici di fiducioso conforto, quando cita il lavoro in essere per il progetto del Competence Center di Mirafiori a Torino: “è nato in un’area storicamente legata all’auto e l’apporto di investimenti pubblici e privati ci permetterà di realizzare quella che nell’Unione Europea viene chiamata comunità per la conoscenza e l’innovazione, in cui industria, enti governativi, università e ricerca progettano insieme per agire meglio di quanto non si è fatto in passato”.

 

E il rapporto con l’industria aeronautica sta particolarmente a cuore al Prof. Saracco, che ne sottolinea la capacità di trasferire conoscenza e abilitare ricerca, formazione, innovazione, in linea con un obiettivo sociale più alto: “dobbiamo spiegare che la tecnica non va temuta ma guardata in modo nuovo, come uno strumento in dote all’umanità che migliora la vita sostenibilmente. Con Avio Aero lo stiamo facendo da tempo, con investimenti aziendali molto apprezzati, e credo questo sia l’unico modo in cui l’università non solo aumenta l’importanza che ha per la società e per le imprese, ma ancor più la reputazione che ha presso di loro: questo è il senso del piano Strategico di Ateneo “PoliTO 4 Impact”,”

Ricordando infine l’entusiasmante esperienza vissuta insieme durante i giorni del Festival della Tecnologia, il Rettore ha salutato le persone di Avio Aero annunciando il ritorno dell’acclamata manifestazione novembrina: “il festival tornerà, visto il successo dell’ultima edizione, e proprio per esaltarne il motto ufficiale ‘Tecnologia è umanità’, si chiamerà biennale della tecnologia, in significativa alternanza con la biennale della democrazia. A sottolineare il dualismo società-tecnologia, due entità spesso viste in contrapposizione ma con un futuro che le avvicina sempre più”.