Culture

La voce del silenzio

Un cruciale elemento dell’inclusione è anche la capacità di comunicare, ad esempio, con il linguaggio dei segni proprio come nell’ultima esperienza in azienda di alcuni colleghi.

Sep 2021

Usare la voce per gli uomini è stata una conquista dell’evoluzione. Prima della scrittura, i nostri progenitori per esprimersi usarono i gesti, che da mimici divennero espressivi, tanto che accompagnare la parola con la gestualità è ancora caratteristica o tipicità di molti popoli. Per tante persone i gesti rimangono il mezzo principale per comunicare, se non il solo.

Attraverso la modalità visiva-gestuale, infatti, la comunità dei non udenti può esprimere le proprie potenzialità comunicative. Secondo il database internazionale delle lingue Ethnologue, esistono ben 121 diverse lingue dei segni che riflettono la realtà linguistica dei paesi in cui si sviluppano.

Anche l’Italia ha una propria lingua dei segni i cui acronimi sono LIS (Lingua Italiana dei Segni) e LIST (Lingua Italiana dei Segni Tattili utilizzata dalle persone sordocieche): ma solo nel maggio di quest’anno - in ritardo rispetto al resto d’Europa - LIS e LIST hanno ottenuto il riconoscimento di lingua della Repubblica. Un grande passo avanti sotto il profilo dell’inclusione che permette di ridurre le discriminazioni e valorizzare anche le figure professionali correlate, quali ad esempio gli interpreti.

È questa una ragione ulteriore per celebrare i due appuntamenti settembrini - la “Giornata Mondiale del Sordo” e la “Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni” - che la comunità internazionale ha fissato per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui diritti delle persone sorde.

Avio Aero employees pose for the sign language initiative.

“Come da nostra abitudine, ci proponiamo di avvicinarci alle tematiche di inclusione attraverso l’esperienza diretta”, afferma Carlamaria Tiburtini I&D Leader e HR Business Partner di Avio Aero. “Il tema della disabilità è molto sentito in azienda e abbiamo una significativa presenza di colleghi non udenti, per cui è stato naturale avere un approccio pragmatico e partire dallo studio della lingua. Abbiamo iniziato con i membri dell’I&D Council per poi allargare ai dipendenti la proposta formativa. Anche se siamo davvero all’inizio del percorso, la partecipazione è stata molto alta e il video registrato in occasione della ricorrenza del 23 settembre racconta i nostri primi passi” ha continuato Tiburtini.  “Inoltre, grazie alle opzioni messe a disposizione dagli strumenti di produttività aziendali, abbiamo inserito la sottotitolazione in ogni riunione per facilitare la fruizione dei colleghi con difficoltà uditive e iniziato ad utilizzare la traduzione in lingua LIS”.

“Quello che stiamo facendo è possibile grazie alla sensibilità dei colleghi che si mettono in gioco in prima persona per rendere l’inclusione in azienda una realtà”

“Avere accanto l’Istituto dei Sordi di Torino ci ha permesso di avvicinarci alle problematiche che le persone sorde si trovano ad affrontare quotidianamente” aggiunge Fabrizio Pace Ingegnere in GE NPI e coordinatore dell’iniziativa di sensibilizzazione interna. “E abbiamo scoperto anche delle opportunità, come la gestione della Caffetteria sociale all’interno dell’edificio che impiega giovani ragazzi. Ci siamo fatti guidare da Marco Vozza responsabile della formazione e con il suo aiuto stiamo identificando percorsi di approfondimento. Con alcuni colleghi volontari ci siamo messi in gioco e abbiamo capito che la lingua dei segni è una lingua vera e propria: nel provarla ci siamo resi conto delle nostre difficoltà nell’apprenderla e nel comunicare, immedesimandoci nelle difficoltà che affrontano le persone sorde. Vorremmo che questa iniziativa sia non una conclusione ma un punto di partenza, per la sensibilizzazione dei colleghi e per una maggiore inclusione”.

Conclude Tiburtini: “quello che stiamo facendo è possibile grazie alla sensibilità dei colleghi che si mettono in gioco in prima persona per rendere l’inclusione in azienda una realtà”.