Culture
Immunità creativa
In uno scenario globale in continua evoluzione, uno dei nostri punti di forza è la resilienza: la capacità di reagire adattandoci ad ogni cambiamento e attivando le nostre risorse interiori.
Apr 2020
Nessuno di noi avrebbe immaginato di vivere un momento epocale così drammatico e diventare all’improvviso il protagonista di quella che fino a qualche tempo fa poteva sembrare solo la trama di un film apocalittico. L’epidemia Covid-19 ha repentinamente cambiato le nostre vite e un vorticoso susseguirsi di eventi ha stravolto le nostre abitudini. Abbiamo timidamente cominciato ad adattarci alle prime, nuove, “misure preventive”: come ad esempio, non stringere più la mano a un cliente, mantenere la distanza di almeno un metro da lui come dai colleghi con cui da sempre condividiamo la giornata lavorativa.
Parallelamente, sentimenti di incertezza, stranezza e timore ci hanno sopraffatto. Per fortuna, tra le caratteristiche innate dell’uomo, c’è la resilienza (in fisica, il termine indica la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi) che ci consente di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici e di riorganizzare positivamente la nostra vita adattandoci anche alle più avverse condizioni ambientali, attivando le nostre risorse interiori, come la creatività.
In queste settimane, abbiamo visto e vissuto in prima persona molte iniziative - alcune davvero originali - di “quarantena creativa”: ad esempio, i flash-mob e i canti dai balconi che hanno affascinato tutto il mondo. O Spotify che ha creato "Covid-19 Quarantine Party" una divertente compilation per accompagnare la quarantena con titoli come "Toxic" di Britney Spears e "Don't Stand So Close To Me” dei Police. E poi le Nazioni Unite hanno aperto una call creativa globale, chiedendo agli artisti di realizzare delle opere per contrastare la diffusione del Coronavirus tramite la creatività. Così, immaginiamo anche tra i nostri colleghi, ci sarà chi ha ripreso a scrivere o starà mettendo a punto i suoi aeromodelli, a casa naturalmente per ora, nell’attesa di poterli far volare quanto prima.
La creatività è un grande alleato nel processo di creazione dell’immunità psicologica necessaria ad affrontare questa situazione. Stefano Eleuteri - Psicologo della salute, psicoterapeuta, dottore di ricerca in psicologia sociale, psicologia dello sviluppo e ricerche educative - ha tenuto di recente un webinar organizzato da WorkplaceOptions all’interno del programma Employee Assistance Program (EAP, il servizio di assistenza che GE mette a disposizione dei propri dipendenti) proprio su questo tema.
Dr. Eleuteri, perché è importante sviluppare un’immunità psicologica in questo particolare periodo?
"È scientificamente dimostrato che il benessere psicologico influenza la nostra immunità. Uno dei modi più importanti per agire proattivamente sulla possibilità di ridurre il rischio di contagio o comunque vivere in modo migliore la patologia è, dunque, quello di ottimizzare i livelli di immunità. Sviluppare un’immunità psicologica risulta uno degli obiettivi su cui possiamo lavorare attivamente per promuovere la nostra salute!"
Quale connessione esiste tra immunità psicologica e immunità fisica?
"L’aspetto psicologico agisce sull’immunità fisica, facilitando o inibendo la possibilità del nostro sistema immunitario di reagire. In questo modo, avere una immunità psicologica farà in modo che saremo meno vulnerabili al virus, sia nella nostra possibilità di essere contagiati sia nella gravità dei sintomi di un eventuale contagio. In particolare, lo stress aumenta i livelli di adrenalina e cortisolo consumando i nutrienti vitali dell’organismo. Tutto ciò rende più difficile regolare la risposta immunitaria e combattere l’infezione. Inoltre, danneggia gli organi interni e i tessuti a livello cellulare e questo è causa di ulteriore stress per l’organismo."
Come possiamo quindi rafforzare la nostra immunità psicologica?
"Il rafforzamento dell’immunità psicologica avviene mediante una maggiore consapevolezza e accettazione delle nostre emozioni. L’obiettivo è quello di riconoscere le emozioni negative per evitare i comportamenti negativi che si possono mettere in atto per sfuggirle o tentare di controllarle (ad esempio bere troppo alcool, mangiare troppi cibi non sani, guardare troppo la televisione, ricercare sempre informazioni sul virus, etc.) e amplificare le emozioni positive. Per fare questo possiamo fare una o più delle seguenti cose: Fare esercizi di respirazione e rilassamento; Scrivere un diario quotidiano (possibilmente in forma schematica) in cui annotare le buone notizie, i pensieri positivi e individuare e controllare i pensieri negativi (avere scritto quello che proviamo è un modo per acquisirne maggiormente la consapevolezza); Connettersi online con amici, colleghi e persone care (può aiutare soprattutto chi è solo); Offrire aiuto e sostegno agli altri (la prosocialità favorisce lo sviluppo di emozioni positive)."
Quale ruolo ha la creatività in questo processo e come possiamo svilupparla?
"La creatività ha un ruolo in quanto catalizzatore delle emozioni positive. Come tutti i processi mentali, possiamo svilupparla allenandola. Dal punto di vista psicologico, la creatività corrisponde al pensiero laterale, alla possibilità, quindi, di trovare risposte diverse al medesimo problema. Per allenarla, sfidiamoci a pensare in maniera diversa, sul lavoro come sul piano personale. Sul lavoro possiamo, ad esempio, pensare: come posso fare per arrivare allo stesso obiettivo o ad obiettivi migliori con meccanismi diversi? Come posso modificare la mia routine per renderla più adatta alla mia personalità e, dunque, più efficiente. Pianificare il lavoro diventerà, quindi, più divertente. Sul piano personale, soprattutto in questo periodo di isolamento, sforziamoci per sviluppare, almeno ogni weekend, la nostra creatività. Proviamo a cucinare qualcosa di particolare (magari sperimentiamo qualche cucina etnica se vi piace…), provate qualche nuovo hobby, da soli o in famiglia, o datevi un obiettivo artistico (solo per darvi degli esempi, ma anche solo pensare qualcosa di “creativo” da fare è un processo creativo). Comincerete la nuova settimana con una marcia in più!"
"L’obiettivo è quello di riconoscere le emozioni negative per evitare i comportamenti negativi che si possono mettere in atto per sfuggirle o tentare di controllarle e amplificare le emozioni positive"
Può suggerirci qualche strategia pratica per far fronte alla situazione sia a livello lavorativo che privato?
“A livello lavorativo credo che la cosa a cui sia più difficile adattarsi sia il cambiamento. Il cambiamento può essere connesso a vari aspetti: eventuale cassa integrazione, smartworking, prosecuzione lavorativa o il rientro a lavoro con le nuove misure di sicurezza. Per porre l’attenzione sugli aspetti positivi che sicuramente ci sono di questi cambiamenti, anche se normalmente ci è più facile concentrarci su quelli negativi, vi chiedo di riflettere sul cambiamento e di fare un elenco di tutte le perdite e di tutti i guadagni relativi a ciò che è cambiato/sta cambiando. L'obiettivo dell'attività è quello di identificare le perdite che potrebbero dover essere affrontate e di andare avanti, focalizzando soprattutto gli aspetti positivi della situazione. Non terminate finché l’elenco dei benefici non è almeno lungo quanto quello delle perdite! Questo esercizio può essere fatto per qualsiasi cambiamento vi troverete ad affrontare sia a livello lavorativo che privato. A livello privato, vi consiglio, inoltre, di provare degli esercizi di mindfulness (una tecnica di meditazione) che si trovano facilmente su Youtube o tramite app specifiche (vi consiglio di iniziare dal bodyscan, in quanto è una meditazione mediata dall’approccio corporeo e quindi più facile per chi non ha mai meditato, e di provare a farlo per almeno dieci minuti al giorno per qualche giorno… sicuramente vi sentirete meno stressati e più energici). Lavorare sulla vostra immunità psicologica vi renderà, quindi, più resilienti! Gli psicologi ritengono che gli individui resilienti siano maggiormente in grado di gestire tali avversità e di ricostruire la propria vita dopo una catastrofe. Ciò comporta un processo di gestione delle circostanze negative o dello stress e il mantenimento o il recupero del benessere fisico o emotivo. Ciò significa che le persone resilienti sono in grado di utilizzare le loro capacità e le loro forze per affrontare e riprendersi da problemi e sfide. Coloro che non hanno questa capacità di recupero possono invece essere sopraffatti da tali esperienze. Possono soffermarsi sui problemi e utilizzare meccanismi di gestione malsani per affrontare le sfide della vita. La delusione o il fallimento potrebbero spingerli a comportamenti malsani o pericolosi. Questi individui sono più lenti a riprendersi dalle battute d'arresto e possono avere più problemi di salute psicologica. Creatività e resilienza saranno, quindi, le vostre armi per guadagnare l’immunità!”
Quindi cominciamo da subito ad allenarci per liberare la mente da pensieri negativi e lasciamo scorrere quelli positivi e creativi, perché - prendendo a prestito le parole della poetessa e scrittrice statunitense Maya Angelou - “La creatività è l’unica cosa che non si può esaurire. Più la usi più ne hai.”