Aviation
Torino saluta gli ADM 21
La biennale è stato un momento importante per tutto il settore, intenzionato a scrollarsi guardare verso il futuro del trasporto aereo nel segno di sostenibilità e innovazione.
Dec 2021
Avio Aero è stata protagonista dell’edizione 2021 degli Aerospace & Defense Meetings, portando il suo contributo in diversi panel della tre giorni svoltasi nella cornice dell’Oval Lingotto di Torino. I temi degli interventi sono ruotati intorno alle strategie e alle sfide dell’azienda, ovvero: la sostenibilità dell’industria aeronautica, l’aviazione del futuro e le sfide in cui la pandemia ha proiettato il settore così come la filiera.
Un’occasione importante anche perché è coincisa con la prima esposizione pubblica in Europa del modello in scala reale del Catalyst: il motore turboelica progettato e realizzato da zero interamente nel Vecchio Continente negli ultimo 50 anni. Un gioiello di tecnologia e potenza destinato a rivoluzionare il segmento per quanto riguarda prestazioni e sostenibilità.
La sostenibilità del settore aerospaziale è stato il centro tematico della giornata inaugurale degli Aerospace & Defense Meetings con due panel dedicati. Nel primo - insieme agli omologhi dei grandi player del settore e dei rappresentanti delle istutizioni - è intervenuto l’amministratore delegato Riccardo Procacci che ha ribadito l’impegno “ad abbracciare la sfida per un’aviazione più sostenibile, che segua la crescita del mercato che ci aspettiamo uscendo dalla pandemia”.
Il mercato aeronautico, infatti, è destinato a riprendere la corsa che potrebbe portare “a un aumento del 40% dei voli e al raddoppiamento del numero di passeggeri entro il 2050”. Una notizia positiva, ma che “deve essere anche un campanello d’allarme - ha proseguito Procacci - perché se non faremo nulla l’impatto sulle emissioni sarà devastante”.
Ecco che quindi l’obiettivo è di lavorare a programmi e progetti destinati a rivoluzionare il trasporto aereo, rispondendo alla necessità di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. Tra questi vi è RISE, annunciato da CFM (jv tra GE Aviation e Safran) al quale Avio Aero parteciperà attivamente mettendo in campo l’esperienza maturata nei maggiori programmi di ricerca europea come Clean Aviation e Horizon Europe. Il programma, ha spiegato l’amministratore delegato di Avio Aero, “consiste in un dimostratore con un’architettura completamente nuova e mira a ridurre del 20% le emissioni del segmento corto-medio raggio”.
Il programma RISE, però, è solamente una delle diverse iniziative messe in campo verso la sostenibilità del volo, perché Avio Aero è impegnata anche nello sviluppo di propulsori ibrido-elettrici e alimentati ad idrogeno.
La ricerca in questi campi ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e le possibili applicazioni, soprattutto di architetture ibrido-elettriche, potrebbero effettuare i primi test nel prossimo futuro. Sullo stato della ricerca e sulle tecnologie destinate a modificare drasticamente il trasporto aereo è intervenuto Luca Bedon, Advanced Technologies, R&T Engineering Manager di Avio Aero, che nel corso del panel tra gli esperti di tecnologia ha ribadito “che RISE è più di un programma tecnologico, quanto un contenitore di investimenti in ricerca e sviluppo di nuova tecnologie che trasformeranno il settore”.
“Per rispondere all’obiettivo di ridurre le emissioni e il consumo di carburante del 20% - ha spiegato Bedon - sarà necessario sviluppare componenti più leggere e con prestazioni migliori, oltre ad abilitare i propulsori all’utilizzo dei SAF (Sustainable Aviation Fuel)”. Nel campo dei combustibili alternativi, tra cui rientrano i SAF, Avio Aero potrà svolgere un ruolo da “key player” forte dell’esperienza maturata nei prossimi test che saranno effettuati sul Catalyst.
E poi, l’ibrido-elettrico sarà l’altra area cruciale per il futuro con l’obiettivo di rendere matura la tecnologia e iniziarne l’implementazione anche in ambito aeronautico: “riteniamo che il mercato regionale sarà il primo utilizzatore di questa soluzione e la combinazione in un motore elettrico con un turboelica avanzato permetterà un notevole risparmio di carburante e la riduzione delle emissioni”.
Letteralmente, il Catalyst fungerà da “catalizzatore” per queste tecnologie e da banco di prova per numerose applicazioni. Il modello in scala reale del nuovo motore turboelica di General Electric ha attratto l’attenzione del pubblico presente alla tre giorni, che ha potuto assistere anche al racconto del percorso tecnologico seguito nello sviluppo del propulsore, grazie agli interventi di Paolo Salvetti, Sales Director Military Turboprop Engines, e Alberto Demenego, Catalyst Life Cycle Engineering Manager.
“Un lungo viaggio cominciato da un foglio bianco nel 2015 e che è arrivato nel 2021 con il primo volo in assoluto”, racconta Salvetti, sottolineando anche che “l’idea è nata per rispondere alle opportunità portate dal mercato, dove era richiesto lo sviluppo di un nuovo turboelica dotato delle più avanzate tecnologie”.
Il Catalyst è un prodotto che racchiude decenni di ricerca e sviluppo differenziandosi nettamente dai suoi principali competitor, grazie al suo disegno innovativo, alla presenza di componenti realizzati in additive manufacturing, come di soluzioni tecnologiche avanzate per quanto riguarda il combustore, le turbine, il compressore e le trasmissioni e, infine, all’essere dotato del FADEC. Un evoluto sistema di controllo integrato di elica e motore.
Tale contenuto tecnologico assicura altissime prestazioni e un’esperienza di pilotaggio semplificata, inoltre garantendo minori consumi ed emissioni. Soprattutto, come spiegato da Demenego nel suo intervento, “il Catalyst deve essere considerato come un acceleratore tecnologico il cui potenziale può essere ancora espresso.”
Per il nuovo turboelica avanzato è stata realizzata una road map che porterà all’impiego di SAF al 100% e, in futuro, al suo utilizzo come generatore per un motore elettrico, questo perché “i motori turboelica alla quota di crociera vengono spinti al massimo, permettendo di generare una potenza pari a poco più di 1MW, cosa che rende il Catalyst perfetto per una soluzione ibrido-elettrica”, ha aggiunto Demenego.
La giornata centrale ha visto tra le conferenze, anche quella in cui Avio Aero ha illustrato il suo cammino di trasformazione Lean: Davis Quirico ed Ezio Dadone hanno condiviso le esperienze del lavoro di digitalizzazione dei processi in fabbrica condotto dai team di Manufacturing e Digital, ispirati dalla cultura di agilità e riduzione sprechi, e potenziati da algoritmi per l'intelligenza collaborativa.
Ma il futuro dell’aviazione dipenderà anche dalla capacità che avrà l’intera filiera a rispondere alla necessità di innovazione per raggiungere la climate neutrality. Il comparto è stato messo a dura prova dagli effetti provocati dalla pandemia, tra cui “l’iperinflazione su alcuni materiali e componenti che ha portato a un aumento vertiginoso del costo di acquisto” ha spiegato Margherita Bertinotti, Sourcing Leader di Avio Aero.
Il mercato sta però ripartendo, generando nuove opportunità per il settore, opportunità che sono emerse nel corso degli Aerospace & Defense Meetings dove “si sono ritrovate le grandi aziende insieme alle PMI, dal vivo, per trovare nuovi spazi di collaborazione, per rafforzare legami, accordi e condividere visioni di progresso”.