Aviation
La settimana torinese dell’aerospazio
Un’importante cerimonia e il ritorno di un evento di settore hanno attirato i principali attori del settore nella capitale subalpina per guardare al futuro e analizzare il presente.
Dec 2023
La cerimonia di avvio dei lavori della Città dell’Aerospazio, lo scorso 28 novembre, è stato il preludio degli Aerospace & Defence Meetings, che si sono chiusi il giorno 30 ponendo il Piemonte e Torino al centro del settore per una settimana intera assieme a tutti i principali attori del territorio, tra cui: Avio Aero, Collins Aerospace, Leonardo e Thales Alenia Space Italia.
La Città dell’Aerospazio sorgerà sull’asse di corso Marche a Torino e coinvolgerà le principali aziende dell’aerospazio, gli istituti di ricerca e le università presenti nel capoluogo di Regione. L’obiettivo prefissato è sia creare un eco-sistema aperto allo sviluppo di nuove tecnologie, sia aumentare l’integrazione tra grandi player, accademia, PMI e startup. Un progetto ambizioso che nasce dalla collaborazione tra le aziende del territorio, il Politecnico di Torino, l’Università di Torino, la Regione Piemonte, il Comune e la Camera di commercio locale.
Come affermato da Riccardo Procacci, CEO di Avio Aero, nel corso del suo intervento alla cerimonia inaugurale: “la nostra è un’azienda che da sempre è dedicata alla ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per ridefinire il futuro del volo. La collaborazione con le altre realtà del territorio è parte del nostro DNA e della nostra storia di oltre 115 anni: la Città dell’Aerospazio è l’esempio concreto di come la collaborazione sia l’unica strada possibile per il successo”.
L’evento di settore - ovvero gli Aerospace & Defence Meetings - rappresenta ormai una ricorrenza biennale che per la nona volta è tornata sotto la Mole, mettendo oltre 1400 partecipanti, 400 espositori e 280 buyer a confronto sulle tematiche più attuali: la sostenibilità del trasporto aereo, la difesa, l’industria 5.0, l’intelligenza artificiale, la cyber security e l’Advanced & Urban Air Mobility, con uno sguardo attento verso l’esplorazione spaziale.
Gli Aerospace & Defence Meetings sono un’importante business convention di tre giorni, che risalta la crucialità del settore aerospaziale per il Piemonte che, a oggi, vede occupate più di 35.000 persone in oltre 350 aziende, tra grandi player e fornitori. “Da Presidente della Regione è per me un onore ospitare questo grande evento che dice molto di quanto sia vivace il settore, che solo per il Piemonte vale 8 miliardi di fatturato in continua crescita”, ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio nel suo intervento di apertura. “La regione giusta dove investire”, ha aggiunto Fabrizio Ricca, assessore all’Internazionalizzazione della Regione.
L’aerospazio rappresenta il futuro del Piemonte anche per Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, che – connesso da remoto – ha ribadito come “Torino debba diventare il nuovo centro europeo per l’Aerospazio”.
La settimana torinese ha dimostrato che l’aerospazio è un settore dinamico, ricco di iniziative e possibilità di crescita per l’intera filiera. Il primo panel ospitato sul palco centrale dell’evento ha visto la partecipazione di tutte le grandi aziende del settore - Leonardo, Thales Alenia Space, Altec, Collins Aerospace Italy, Boeing Italia e Avio Aero - offrendo un momento di confronto e dibattito sul tema della resilienza e delle sfide per la supply chain.
“Le sfide di oggi non sono una sorpresa, bensì il risultato di ciò che è accaduto negli ultimi tre anni. Dobbiamo riflettere su quanto sia sostenibile ciò che facciamo” ha detto Riccardo Procacci. La pandemia da Covid 19 prima e la guerra in Ucraina, subito dopo, sono stati due shock epocali per le aziende di tutto il mondo, obbligate a ripensare a nuove reti di fornitori, aumentando il numero di quelli più vicini ai siti produttivi così da “ridurre costi e tempistiche”.
Per rendere più resiliente la filiera un ingrediente fondamentale è la cultura Lean: “in Avio Aero la applichiamo già da qualche tempo per rendere i nostri processi più solidi, produttivi e snelli”, ha spiegato Procacci nel suo intervento, ricordando infine come “un altro tassello fondamentale sono le politiche di engagement e inclusion nei confronti sia dei nostri dipendenti attuali sia di quelli potenziali”.
Oggi, in questo settore, un’azienda innovativa deve puntare a ridefinire il futuro del volo, come ha spiegato Luca Bedon, Advanced Technologies Executive Leader. “Le tre linee di ricerca e sviluppo di Avio Aero riguardano la propulsione ibrido-elettrica per il trasporto regionale, l’impiego dell’idrogeno come combustibile aeronautico per il lungo raggio e l’implementazione di architetture motore innovative, come ad esempio l’open fan, per il medio raggio”. Tre filoni di ricerca che vanno di pari passo con quelle che sono le direttrici della capogruppo GE Aerospace.
La prima giornata si è chiusa con la firma dell’accordo tra Clean Aviation, rappresentata in persona dall’Executive Director della partnership pubblico-privato dell’Unione Europea, Axel Krein, e la Regione Piemonte, con Andrea Tronzano, assessore alle Attività Produttive. Un accordo di cooperazione che sottolinea, ulteriormente, l’importanza che hanno per il Piemonte gli investimenti destinati alla ricerca e sviluppo di tecnologie per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nell’aviazione.
Avio Aero, oltre a essere tra i founding members di Clean Aviation, è anche impegnata in tre grandi progetti: “Amber, per l’ibrido-elettrico, Hydea, per l’utilizzo dell’idrogeno, e Ofelia, per la realizzazione di un’architettura motore open fan”, come ha raccontato, durante il secondo giorno, Enrico Casale, R&D Leader di Avio Aero.
Altro capitolo importante, è quello relativo ai programmi innovativi per l’aviazione militare: i due punti fermi per Avio Aero sono il Global Combat Air Programme (GCAP) e l’Eurodrone. Sul primo, come spiegato da Massimo Castorina, Business Development & Marketing Executive di Avio Aero, “l’azienda si sta già da ora occupando, insieme a Rolls Royce e IHI Corporation, della ricerca e dello sviluppo di tecnologie abilitanti per la realizzazione del power and propulsion system del velivolo di nuova generazione”.
“Il GCAP avrà un impatto generazionale non solo a livello tecnologico ma anche per le persone, andando a creare una nuova classe di ingegneri, tecnici ed esperti di altissimo livello capaci di affrontare alcune delle sfide tecnologiche più complesse nella storia dell’aviazione” ha detto Castorina.
L’altro velivolo militare per il futuro prossimo è l’Eurodrone di Airbus Defense & Space, e nello specifico, la sua motorizzazione con la versione militare Catalyst 1300-ED1, scelto per le sue tecnologie avanzate e per essere un motore “nativo europeo”. Come infatti ha spiegato Stefano Renna, Eurodrone System leader, Chief Engineer di Avio Aero: “per noi, si tratta di una grande sfida, perché per la prima volta saremo gestiremo l’intero sistema propulsivo di un drone, eliche incluse”.
Un altro tema toccato durante le numerose conferenze della tre giorni è stato quello dell’intelligenza artificiale con il suo impatto sul settore, e di come questa nuova tecnologia stia incidendo sull’aviazione in particolare.
“Siamo impegnati nello sviluppo di diversi progetti focalizzati all’adozione dell’Intelligenza Artificiale in azienda, in particolare al momento stiamo traguardando il dominio delle Advanced Analytics e quello della Computer Vision con l’obiettivo di migliorare la qualità dei componenti che realizziamo ottimizzando al contempo tempi e costi di produzione” ha sottolineato Piera Carrà, Chief Information Officer di Avio Aero. “L’IA avrà un impatto importante sul settore, cambierà significativamente il modo in cui lavoriamo, le persone e le macchine dovranno lavorare insieme in una modalità sempre più integrata”.