Humans

In equilibrio tra impegno ed emozione

Ospite degli Avio Aero Talk, il Maggiore Emma Palombi ha condiviso le esperienze di pilota e comandante offrendo spunti esemplari per le professioni femminili ma anche per il particolare periodo che viviamo.

Dec 2020

L’ultimo appuntamento dell’anno con gli Avio Aero Talk - la serie di incontri in diretta online con illustri ospiti esterni e riservata a tutti i dipendenti - ci ha fatto davvero volare. E l’abbiamo fatto sotto la guida del Maggiore Emma Palombi, comandante del 207° Gruppo Volo del 70° Stormo di Latina.

Il Maggiore Palombi è pilota e istruttore di volo con alle spalle una serie di primati in Aeronautica Militare: è stata tra le prime donne che hanno avuto accesso al concorso per entrare nelle Forze Armate e poi tra le prime allieve dell’Accademia di Pozzuoli, prima donna in missione operativa all’estero e ora prima donna al Comando del celebre 207° Gruppo Volo.

Insieme a lei abbiamo intrapreso un affascinante percorso a ritroso, soffermandoci su questi momenti cruciali della sua carriera. Siamo partiti proprio dall’ultimo incarico ricoperto, cercando di capire perché la nomina del Comandante Palombi ha scatenato una così forte eco mediatica e scoprendo che “il 207° Gruppo Volo è il vero cuore pulsante della scuola di volo presso il 70° stormo di Latina, la porta d’ingresso dei futuri piloti delle Forze Armate italiane e straniere che lì vengono anche selezionati oltre che formati”. Un incarico delicato e complesso che non lascia spazio a differenze di genere, come ha ribadito lei stessa.

A moment of the live digital event attended by the Avio Aero employees.

"Esperienze impegnative, che mi hanno dato tanto e sono anche state tante le festività trascorse lontano da casa: sacrifici che noi, nelle Forze Armate, facciamo consci dell’impegno che c’è dietro e del servizio che dobbiamo offrire al Paese e ai cittadini"

Un lavoro che è una missione, sempre in equilibrio tra impegno ed emozione. Una missione che ha portato il Comandante Palombi molto lontana da casa, sin da subito. Prima a Beirut, poi in Afghanistan, prima sui velivoli C130J e poi sui Falcon 900. “Sono state esperienze impegnative, che mi hanno dato tanto. Sono state tante le festività trascorse lontano da casa. Sono sacrifici che noi, nelle Forze Armate, facciamo consci dell’impegno che c’è dietro ogni sacrificio stesso, un servizio che dobbiamo al Paese e ai cittadini. Sapere che dietro ogni sforzo c’è una motivazione concreta fa sì che tale sacrificio sia alleviato”.

Un messaggio davvero importante quello che Emma Palombi ha condiviso, sollecitata da noi sul periodo particolare che ci troviamo tutti a dover affrontare. Siamo infatti alle porte di un Natale che ci vede tutti coinvolti in un grande sacrificio: rinunciare a trascorrere le feste con la nostra Famiglia. Senza dubbio l’esempio dei nostri soldati può aiutarci a comprendere al meglio il senso più profondo di questa privazione.

Mai come in questi mesi, le nuove generazioni hanno potuto toccare con mano la crucialità del ruolo delle Forze Armate, potendo probabilmente meglio comprendere cosa significa davvero parlare di cultura della Difesa. Lo straordinario carico di lavoro gestito durante la pandemia, ad esempio: i voli sanitari, i rimpatri, i voli in bio-contenimento sono la dimostrazione del lavoro che l’Aeronautica Militare fa ogni giorno da sempre, senza eccezioni, come ci ha ricordato il Maggiore.

Major Emma Palombi on board an Aeronautica Militare fighter.

Non è mancato in questo percorso, un approfondimento sul vissuto più personale e intimo della nostra ospite, fino ad arrivare ai racconti di una Emma bambina che frequentava già la base con il padre, anche lui pilota militare. È stato allora che è nata la passione, “chiusa in un cassetto” sapendo che all’epoca non c’era spazio per le donne in Aeronautica fino al suo ultimo anno di liceo, quando questo Paese ha deciso di aprire anche alle donne la carriera nelle Forze Armate.

Un racconto affascinante che ha aiutato qualche riflessione su questa professione: “è un’attività particolarmente orientata al risultato e alla concretezza dove l’essere donne non rappresenta un ostacolo né una limitazione alle possibilità di carriera. Al contrario, il fatto di essere madri e mogli porta con sé un valore aggiunto perché comporta una maturità a livello personale che aiuta ad avere una visione più completa e matura anche nella gestione della professione” ha detto il Comandante Palombi.

“Il mio consiglio per le nuove generazioni è essere consapevoli” ha sottolineato, “dell’impegno che questa scelta porta con sé, di continuare con tenacia e convinzione nell’onorarlo. Bisogna sapere che si tratta di una maratona, un percorso lungo che necessita di passione per tagliare il traguardo”. Utilizzando un accorgimento: serve imparare a gestire il carico emotivo, come si viene addestrati a fare.

Major Emma Palombi.

"Il fatto di essere madri e mogli porta con sé un valore aggiunto, perché comporta una maturità a livello personale che aiuta ad avere una visione più completa e matura anche nella gestione della professione”

Un insegnamento che è fondamentale anche nella gestione della famiglia e dei figli “quando occorre una grande capacità nell’autodisciplinarci perché non esiste un manuale”, come ha ribadito Emma Palombi spiegando quanto sia complesso rientrare a casa la sera togliendo via gli abiti e i pensieri della giornata.

Si è parlato molto anche degli aerei, intesi come macchine, e delle difficoltà che i piloti incontrano nelle missioni, ma non solo. Su questo non è mancato la valorizzazione della partnership tra l’Aeronautica Militare e l’industria della Difesa e l’enorme lavoro che in backstage si svolge presso le basi militari, del quale anche Avio Aero è protagonista. “Il film viene girato nel momento in cui il velivolo decolla e si porta a casa la missione, ma effettivamente prima di arrivare all’aeroplano, di mettere in moto e staccare le ruote dal suolo esiste tutto un lavoro tecnico e logistico - sia da parte dell’Aeronautica sia da parte del partner industriale - che permette che questo accada. È un legame forte e consolidato”.

 

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