Future
La clinica degli atomi
Massimo Temporelli, divulgatore scientifico-tecnologico di vocazione umanistica, ha visitato Avio Aero Cameri in una tappa del suo bike tour per presentare la sua ultima opera letteraria.
Jul 2021
“Siamo di fronte a una rivoluzione che in futuro potrà essere paragonata alla fusione del bronzo o alla lavorazione della pietra”, così Massimo Temporelli, al termine della sua speciale visita allo stabilimento piemontese di Avio Aero a Cameri.
Impegnato in un bike tour che va da Torino a Trieste per presentare il suo ultimo libro “Noi siamo tecnologia”, il fisico e divulgatore scientifico è stato ospite della futuristica fabbrica di Cameri. Accompagnato da Vincenzo Trovato, Materials Planning & Execution Manager, e Damiano Mazzotta, Borgaretto & Cameri Plant Leader, Temporelli ha potuto vedere e toccare con mano ciò che accade dentro a quella che ha definito una “clinica dell’atomo”, dove grazie alla stampa 3D vengono realizzati le pale della turbina per il motore civile più grande al mondo.
La natura rivoluzionaria della stampa 3D, o dell’additive manufacturing (il processo industriale utilizzato per realizzare oggetti partendo da modelli digitali tramite l’aggiunta di strati piuttosto che per sottrazione di polvere metallica), risiede proprio nel miglioramento che ha portato al processo produttivo, contribuendo alla riduzione dei tempi e degli sprechi. In ambito aerospaziale, l’impatto maggiore è quello ambientale: la produzione in additive permette l’utilizzo di leghe leggere (come l’Alluminuro di titanio, TiAl) che contribuiscono a ridurre il peso totale del motore e, drasticamente, anche i consumi di carburante e le emissioni di CO2.
L’impatto della stampa 3D sul settore è evidente, ma l’importanza di questa tecnica di produzione è talmente tale che Temporelli nel suo libro “Noi siamo Tecnologia” la cita come prima, tra le 10 invenzioni più importanti. Un intero capitolo è infatti dedicato alla stampa 3D, considerata come una delle più dirompenti invenzioni dell’umanità. Il motivo lo spiega lo stesso Temporelli.
“Noi potremmo essere ricordati come la generazione che ha portato l’umanità dalla manifattura tradizionale a una basata sulla macchina, in quella che sarà una rivoluzione industriale incredibile che permetterà di modificare la geografia dei luoghi di produzione”. Una nuova rivoluzione che porterà anche a una “nuova evoluzione dell’umanità che dovrà relazionarsi con nuove tecnologie, nuovi prodotti scientifici e nuovi processi di produzione”.
Un lungo processo destinato a durare ancora per molti anni ma che grazie all’informatica, che ha di fatto azzerato le distanze, e alle nuove tecnologie produttive porterà “alla nascita di fabbriche dotate di stampanti 3D capaci di operare in cloud -spiega Temporelli- spostando i luogi di produzione direttamente nei luoghi di necessità”.
Un passo avanti enorme che ridurrebbe i tempi di trasporto, di assemblaggio e di manutenzione, contribuendo inoltre a ridurre l’impatto ambientale del ciclo industriale. Una rivoluzione non solo tecnologica ma anche culturale che obbligherà “l’umanità a inventarsi un nuovo rapporto con le macchine, sempre più complesse e complicate”.
Noi potremmo essere ricordati come la generazione che ha portato l’umanità dalla manifattura tradizionale a una basata sulla macchina, in quella che sarà una rivoluzione incredibile che permetterà di modificare la geografia dei luoghi di produzione
Niente da temere però, assicura Temporelli ricordando che “non è la prima volta che incontriamo le macchine e l’uomo ha un rapporto simbiotico con queste. Un rapporto complesso però perché non è naturale e per questo stimolante per il cervello umano”. Servirà uno sforzo culturale e di intelletto importante per comprendere al meglio le macchine e le tecnologie del prossimo futuro, ma alla fine “troveremo un modo e torneremo alla nostra umanità, quella più vera”.
Se riusciremo in ciò è anche grazie alle nuove generazioni che “si relazionano in un modo nuovo con la tecnologia, ne capiscono l’importanza e come sfruttarla prima degli altri”, spiega Temporelli rimarcando anche la centralità dei giovani. “Nelle aziende ci devono essere i giovani perché hanno meno vincoli di pensiero e si buttano un po’ di più per cercare di innovare e in questo Avio Aero, da quello che ho potuto vedere a Cameri, è un esempio importante”.
Certamente, però, vedere il mondo “senza filtri” e possedere spirito di inizativa sono caratteristiche che devono essere affiancate anche dalla formazione, considerata fondamentale al pari del coinvolgimento dei giovani nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Un elemento chiave individuato da Temporelli, nel 2014, quando ideò The FabLab: un laboratorio di prototipazione rapida che anche tramite l’additive manufacturing permette di inventare nuovi dispositivi, tecnologie e prodotti per le aziende.
“Fu un’intuizione fortunata che ci continua a dare molte soddisfazioni”, commenta Temporelli, aggiungendo che al tempo stesso sarebbe importante “promuovere la nascita di altri Fab Lab su tutto il territorio italiano per supportare da vicino le aziende che hanno bisogno di innovare”. Il tour da Torino a Trieste non servirà solo per incontrare le aziende e gli imprenditori che fanno dell’innovazione il motore industriale d’Italia, ma anche per ricordare quanto sia importante la valorizzazione delle idee che arrivano dalle università, dai centri di ricerca o dalle aziende stesse e trasformarle in realtà.
L’obiettivo finale è quello di continuare a innovare ed evolversi, creando nuove tecnologie che permettano di ridurre i tempi di produzione e trasporto, oltre a offrire maggiore sostenibilità sotto vari aspetti (ambientale, economico, sociale). Un processo irreversibile, impossibile da fermare, destinato a cambiare il “volto” della Terra nel prossimo futuro.