Future
La carica dei Baby Talenti
Hanno tra i 17 e i 19 anni, si sono distinti durante il loro primissimo approccio al mondo del lavoro che gli ha permesso di indirizzare motivazione, impegno e aspirazioni.
Dec 2019
Dal 2015, a seguito di una legge denominata La Buona Scuola, gli studenti italiani hanno potuto esplorare il mondo del lavoro, e quello aziendale, per un determinato periodo estivo grazie a un ormai famoso programma del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR): l’Alternanza Scuola-Lavoro, oggi anche conosciuta con la perifrasi “attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. L’Alternanza inoltre, da quest’anno è diventata obbligatoria per sostenere l’esame di maturità.
Si tratta di un programma che ha dimostrato un potenziale innegabilmente alto per l’orientamento e la facilitazione all’ingresso nel mondo del lavoro, specie in certi contesti e in considerazione di alcuni virtuosi esempi di applicazione. Questo è il caso di Avio Aero, o meglio del progetto Talenti In Volo, lanciato nel 2016 insieme a Manpower Group, e teso a creare una stretta e benefica collaborazione tra scuole secondarie e aziende al fine di condividere le esigenze professionali od occupazionali, e dunque creare un percorso di formazione basato sull’esperienza diretta e su corsi tecnici, ma anche attitudinali, per studenti dal 3° al 5° anno.
Una vera opportunità di ampliamento dell’offerta didattico-formativa per la scuola, di confronto col mondo lavorativo e di messa in pratica dell’insegnamento per gli studenti, e infine di individuazione molto precoce di talenti per l’azienda. “Siamo partiti con un modello che, nell’arco di tre anni, permettesse ai giovanissimi studenti attratti dal settore aeronautico di approcciare l’azienda, acquisire nello specifico nozioni relative alla cultura e al mercato in cui opera Avio Aero e quindi di conoscerne il cuore tecnico-produttivo” dice Monica Falco, punto di riferimento della formazione in Avio Aero oltre che di tanti di questi giovani, è la responsabile del Learning Design (dai profili manageriali, ai talenti in erba).
Ad oggi, il progetto di Avio Aero -nell’ambito di Alternanza Scuola-Lavoro, “giacché potevamo contare su esperienze pregresse di formazione e orientamento con gli Istituti Tecnici che facevamo almeno dal 2006/2007” come aggiunge Falco - si presenta ampliato (oltre che attivo in tutti gli stabilimenti italiani) e forte di risultati brillanti. Oltre 3000 studenti coinvolti, del solo 3° e 4°anno, e più di 600 tra questi provenienti da 15 scuole (sia istituti tecnico-professionali sia licei) sul territorio nazionale hanno aderito al progetto: infine, 135 “baby talenti” individuati che hanno completato il percorso nel 2017 e 2018.
Per questo, Avio Aero è annoverata tra i “Campioni Nazionali” secondo il MIUR per essersi distinta all’interno di Alternanza Scuola-Lavoro. E l’occasione per confermare tali riconoscimenti, e numeri, è giunta grazie a un recente incontro tra il team di Formazione e Talent Acquisition dell’azienda con la frangia piemontese di questi giovanissimi 135 talenti. Alcuni giorni fa, presso il Sermig di Torino, si sono ritrovati professori e studenti protagonisti del progetto, per condividere aggiornamenti, prospettive e soprattutto esperienze.
Hanno stimolato, e colpito, maggiormente le esperienze dei ragazzi che nel 2017 sono entrati in Avio Aero per il vero e proprio stage professionale lungo due mesi estivi. In particolare, quelle di Fabio Baldizzone, Abanob Hani e Simone Taricco, hanno raccontato alla platea di coetanei, professori e professionisti di Avio Aero e ManPower il proprio percorso distintivo.
"Tutto è iniziato nel 2016” racconta Fabio, “con una selezione effettuata da Manpower all’interno delle scuole tra i candidati della terza superiore che avevano espresso il desiderio di approdare in una realtà come Avio Aero. Nel mese di giugno, attraverso l'aiuto dei tutor di Avio Aero e Manpower, ci è stato spiegato quali erano gli obbiettivi del programma e cosa volesse dire lavorare in una azienda multinazionale: hanno fatto un lavoro sui noi ragazzi per rafforzare le nostre cosiddette soft skills, aggiungendo poi ore di teoria in aula su temi quali sicurezza, processo produttivo dei componenti di motore aereo, dinamiche organizzative aziendali, ma anche visite didattiche in fabbrica. L'anno successivo abbiamo sostenuto ulteriori test al fine di poter affrontare nel miglior modo il vero e proprio stage previsto per l'estate: le selezioni avvenivano proprio perché i posti in Avio Aero erano limitati. Superati i test, siamo stati assegnati a diverse aree, o funzioni, professionali. Io sono entrato nel team di Compliance: qui per due mesi ho lavorato in ufficio insieme ad un altro ragazzo appartenente ad un’altra scuola, entrambi siamo stati affiancati da due tutor. In questo periodo ho partecipato attivamente a riunioni, lavori di gruppo e svolto compiti che mi sono stati affidati. Ho avuto anche la fortuna di visitare un altro stabilimento di Avio Aero, quello di Borgaretto, e ho tenuto relazioni professionali a livello internazionale”.
Così si avvera quel modello formativo professionale-attitudinale messo in piedi da azienda e scuola, che attraversa l’arco degli ultimi tre anni dell’istruzione secondaria e arriva ad accompagnare i ragazzi fino all’esame di maturità: un passo cruciale della vita, che accanto a nozioni e sapere teorico, in questo scenario, si arricchisce dell’applicazione concreta degli insegnamenti scolastici nel mondo reale.
"Un giorno vorrei entrare nelle forze armate e intanto perseguo anche altri progetti personali nel mondo aeronautico, Avio Aero mi ha aiutato a trovare il percorso di studi universitari adeguato"
Simone, dal canto suo ma seguendo lo stesso iter, è approdato in un’altra delle funzioni organizzative dell’azienda, il Sourcing: un’area dalle dinamiche complesse, ma estremamente concreta quanto fondamentale in qualsiasi sistema economico. “Durante i due mesi di stage ho osservato e studiato tutti i processi che fanno funzionare quest’area dell'azienda. Sono venuto a contatto con i colleghi della mia tutor, Manuela, che mi hanno illustrato i loro compiti e i loro metodi lavorativi per mettere in pratica al meglio delle attività guidato da esperti.”
Questa esperienza ha decisamente contribuito all’interesse e determinazione di Simone nel disegnare il proprio futuro. “Oggi, frequento il secondo anno di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino, il mio obiettivo è completare il percorso della triennale per poi continuare con una magistrale e migliorare il mio inglese cosi da avere più possibilità. Ho persino messo in conto l'apprendimento di una terza lingua. Nel concreto, ho molte idee su quale potrebbe essere il lavoro giusto per me, anche dettate dalle mie attuali passioni che sono svariate. Spero che i prossimi anni di università, assieme a qualche stage o esperienza lavorativa, mi aiutino a scegliere la più adatta.”
Proseguire la formazione all’università, provenendo ad esempio da istituti secondari tecnico-aeronautici come Fabio e Abanub, non è generalmente, o abitualmente, la prima opzione; infatti, quel tipo di diploma permette (anche in virtù della tipica formazione sul posto di lavoro) di accedere direttamente al mondo del lavoro. In Italia il tasso di accesso all’università dei ragazzi con meno di 25 anni è indicato dall’Ocse al 41% contro il 48% della media dei Paesi. Questo pare dunque un ulteriore effetto benefico di Talenti in Volo: come Simone, anche Fabio si è iscritto all’università (frequenta il secondo anno di Scienze Internazionali dello Sviluppo e della Cooperazione) e Abanob studia Fisica all’Università di Torino.
"Avio Aero è stata la migliore delle conferme possibili riguardo alle idee che mi ero fatto sulle grandi aziende, non avrei mai pensato di venire a stretto contatto con una realtà così grande da così giovane"
"Ma l’anno prossimo faccio il trasferimento al Politecnico di Torino per studiare ingegneria aerospaziale, innanzitutto desidero di finire presto e con ottimi risultati i miei studi, dopodiché spero di trovare un bel lavoro che mi soddisfi e, soprattutto, spero di trovarlo nel settore che mi appassiona tantissimo, l’aerospazio, e che mi dia la possibilità di imparare e crescere” dice il giovane studente, che ha addirittura avuto l’opportunità di andare oltre la propria precoce esperienza formativo-professionale.
“Durante il quarto anno, io e altri due ragazzi della scuola, siamo stati contattati dalla presidenza che ci ha annunciato l’opportunità di fare un apprendistato in Avio Aero insieme alla scuola durante il quarto e il quinto anno” prosegue Abanob. “L’azienda ci aveva selezionato e così abbiamo iniziato il 15 maggio del 2018, concludendo il 31 luglio 2019: andavamo in azienda i martedì e mercoledì dalle 8:30 alle 17:30, e gli altri tre giorni a scuola. Mi ha aiutato ad organizzarmi bene tra lavoro e studio, mi ha reso più responsabile perché ho visto bene come funzionano le cose nel mondo del lavoro, come funziona un’azienda e come si lavora al suo interno. Non mi ha fatto cambiare idea su quello che volevo fare, perché io già sapevo di voler continuare gli studi, ma volevo essere sicuro di continuarli proprio in questo ambito."
"Mi ha aperto un mondo intero di conoscenze e mi hanno aiutato tantissimo il mio tutor e i colleghi ingegneri, si sono resi molto disponibili con me che ero solo un ragazzo con voglia di imparare"
Nessuno dei tre ragazzi, tornando indietro con la mente a 16 anni, afferma che si sarebbe aspettato questo tipo di percorso, e tantomeno quanta motivazione, impegno e prospettiva ne sarebbero scaturiti. Cosa direbbero allora oggi a dei sedicenni? La risposta è unanime: consiglierebbero assolutamente queste esperienze a chiunque ne avesse la possibilità e la voglia. "Datevi da fare e impegnatevi tanto: se vi piace quello che fate e lo fate bene, con passione troverete un riscontro di sicuro. E non sottovalutate mai nessuna opportunità che vi viene offerta, cercate di sfruttarla al massimo e di avere la fame di imparare."