Future

Destinazione, l’Europa di domani

Il Segretario Generale di ASD e il CEO di Avio Aero si confrontano sul report Destination 2050 che definisce i target di decarbonizzazione per il settore aeronautico europeo.

Apr 2021

L’impatto del traffico aereo sul totale di emissioni di CO2 liberate nell’atmosfera in tutto il mondo conta per una misura compresa tra il 2 e 3% (tra i mezzi di trasporto, la sua quota è invece 12%), e nello specifico del continente Europeo arriva al 4%. Nella decade compresa tra il 2009 e il 2019, gli sforzi del settore aeronautico in ambito di efficienza dei consumi di carburante hanno permesso un progressivo miglioramento del 2% in media.

Un ritmo significativo, ma è necessario fare di più. Infatti, come stabilito nel Green Deal della Commissione Europea, il target per il 2050 è ambiziosamente già impostato su zero emissioni di CO2 entro il 2050. Su tale ambizioso target è proiettata l’azione di ASD (AeroSpace and Defence Industries Association of Europe) e, più in concreto, il report Destination2050 - pubblicato l’11 febbraio da ASD insieme ai 24 principali stakeholder dell'aviazione -  secondo il quale i numeri del trasporto aereo civile in Europa sono proiettati verso una crescita annuale di circa 1,4% da qui al 2050 (arriverebbe a circa 40 volte rispetto ai volumi attuali, cosa che rende la sfida ancor più complessa).

“La crisi attuale è più grande e più vasta di qualsiasi altra cosa abbiamo mai affrontato prima. Quando si discute di tornare ai livelli di volo pre-covid, non dobbiamo dimenticare che il motore principale per l'industria aeronautica mondiale non era tarato su quei livelli, ma su previsioni di crescita annua di circa il 4-5% per i decenni successivi e un portafoglio ordini copioso, oltre a stabilità finanziaria e prevedibilità necessarie per investire pesantemente nella transizione verde”, dice Jan Pie, Segretario Generale dell’ASD Industries Association of Europe.

Il report Destination 2050 “A Route to net zero European Aviation”, definisce l’impegno di tutto il settore verso l’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050 e della riduzione di tali emissioni per il 45% entro il 2030. In particolare, il report dimostra come una combinazione di quattro misure chiave potrebbe portare a riduzioni sostanziali delle emissioni in linea con gli obiettivi climatici dell'UE. Nello specifico, le evoluzioni e i miglioramenti nella tecnologia di aerei e motori contribuirebbero agli obiettivi di riduzione per il 37%, l’utilizzo dei SAF (Sustainable Aviation Fuels) conterebbe per il 34%, l’implementazione di politiche e incentivi economici per l’8% e infine l’ottimizzazione delle operazioni di gestione del traffico aereo per il 6%.

Jan Pie, Secretary General of the ASD Industries Association of Europe.

È fondamentale far sì che l'industria europea esca dalla crisi senza perdere alcun vantaggio competitivo nello scenario competitivo globale, ciò significa che il sostegno dell'UE deve essere paritario al sostegno che le altre regioni del mondo stanno ottenendo

“A tal proposito”, prosegue Jan Pie, “è fondamentale far sì che l'industria europea esca dalla crisi senza perdere alcun vantaggio competitivo nello scenario competitivo globale. Ciò significa che il sostegno dell'UE e dei suoi Stati membri deve essere paritario al sostegno che le altre regioni del mondo stanno ottenendo.”

Secondo il Segretario Generale dell’ASD l’aspetto della sostenibilità gioca un ruolo chiave nella ripresa del settore, in particolare per una sua ferma convinzione: “la sicurezza è la ragione d’esistenza per l’aviazione, così come l’attenzione verso il proprio impatto ambientale è la sua ragione di crescita. Se l'aviazione non sarà in grado di trasformarsi per diventare totalmente sostenibile dal punto di vista ambientale, allora certamente sopraggiungeranno misure politiche per limitare la crescita del settore.”

Jan Pie, pur essendo molto schietto, è altrettanto consapevole di quanto i leader del settore aeronautico credano in questa trasformazione: “hanno davvero a cuore la questione climatica, così come le nuove generazioni di clienti e di professionisti del settore”. Una consapevolezza che per Jan Pie può tramutarsi in un vantaggio competitivo per il settore Europeo stesso che si dimostra effettivamente coinvolto e impegnato nel Green Deal, come verso gli obiettivi di Destination2050 e i programmi tecnologici, infrastrutturali di sviluppo.

“Aziende innovative come Avio Aero sono fondamentali per arrivare al traguardo del 2050: il contributo nello sviluppo di nuove tecnologie per la riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2, tramite motori più leggeri e prestazioni ottimizzate, si allinea agli sforzi di ricerca e sviluppo, progettazione e produzione del settore in Europa. Avio Aero può svolgere un ruolo significativo nella leadership europea prevalente nella Green Transformation” dice Jan Pie.

Source: Destination2050 Report, credits ASD

Il Segretario Generale di ASD conosce da vicino Avio Aero, non solo per nomea ma anche perché l’azienda sostiene ASD e perché ha condiviso direttamente con il CEO e General Manager Riccardo Procacci alcuni spunti e visioni. “Il nostro percorso votato alla sostenibilità dell’aeronautica parte da oltre dieci anni fa, come testimonia l’adesione a programmi europei come Horizon2020, Clean Sky e più recentemente la firma del documento europeo SRIA (Strategic Research & Innovation Agenda, ndr.)” afferma Procacci.

Il CEO di Avio Aero sottolinea anche come l’azienda abbia costruito e favorito la crescita di reti di collaborazione per l’innovazione tecnologica. “Il network di collaborazioni con università e centri di ricerca è una solida realtà in ambito nazionale da diversi anni per Avio Aero, e la sua espansione europea nelle Technology Development Communities è la naturale evoluzione compiuta nel 2020” continua Procacci. “Il lavoro e gli investimenti di questi anni ci hanno portato oggi a diventare sistemisti, oltre che a continuare a specializzarci ed eccellere nell’integrazione di nuove architetture e tecnologie avanzate (come l’additive) sui motori aeronautici”.

Fatto salvo che le compagnie aeree, le industrie, gli aeroporti e i fornitori di servizi nel settore credano nel raggiungimento dei target e profondano il loro impegno, Jan Pie pone l’accento sul livello di coordinamento e leadership politica. “Solo le istituzioni possono garantire politiche, regolamenti, investimenti infrastrutturali e programmi di ricerca che siano all'altezza della sfida, focalizzati sui risultati e coerenti con ciò che può essere realizzato dal punto di vista tecnologico. Abbiamo bisogno che l'UE guidi un patto per l'aviazione sostenibile, che sia sostenuta dai suoi Stati membri in tale sforzo. In questa prospettiva, saranno cruciali anche i collegamenti e l'interazione tra ciò che accade in Europa e nel resto del mondo.”

Ciò significa semplicemente, secondo il Segretario Generale di ASD, che l'industria europea deve sviluppare soluzioni secondo i requisiti dell’Europa e condividerle a livello globale. “In questa prospettiva, come in molte altre, il ruolo dell'ICAO è ancora una volta molto cruciale” aggiunge Pie.

Riccardo Procacci, CEO & General Manager of Avio Aero and GE Additive.

Il lavoro e gli investimenti di questi anni ci hanno portato oggi a diventare sistemisti, oltre che a continuare a specializzarci ed eccellere nell’integrazione di nuove architetture e tecnologie avanzate, come l’additive, sui motori aeronautici

Una posizione che trova completamente allineato Riccardo Procacci, corroborata dalla convinzione del presidente del Consiglio Italiano secondo cui non può esistere ripresa senza che questa sia conciliata al benessere ambientale e sociale. “Le politiche di cui abbiamo fortemente bisogno sono quelle che nel mitigare l’impatto ambientale non deprimano il comparto industriale” spiega il CEO di Avio Aero. “Ad esempio, nel Green Deal questo aspetto è centrale: stimolare un’innovazione che crei benefici multidirezionali, questa è la visione politica in cui principalmente ci rispecchiamo.”

Le varie tipologie di innovazioni tecnologiche per la propulsione aerea sono tutte utili alla causa comune del settore secondo l’ASD. “La maggior parte dei motori, tra cui i vostri, può ad esempio già utilizzare SAF al 100% sulla carta, ma i livelli di miscela effettivi sono ancora molto bassi” afferma Jan Pie che è ben documentato in materia.

“Anche qui gli interventi politici, regolamentari e infrastrutturali faranno la differenza: penso anche alla propulsione elettrica o all'ibrido-elettrica (su cui c'è molto ancora da fare) che comunque potrà essere una soluzione molto interessante già nel breve-medio termine o nel lungo termine in certe aree geografiche. Mentre per i viaggi a lungo entrerà in gioco l'idrogeno: un futuro aereo a idrogeno potrà persino generare elettricità per alimentare i suoi motori elettrici. Tutte queste tecnologie saranno implementate col tempo quando garantiranno sicurezza, soluzioni infrastrutturali, affidabilità e sostenibilità finanziaria. E per questo, alcune stanno maturando più velocemente di altre ma tutte sono necessarie per raggiungere il nostro obiettivo comune.”

Fronti tecnologici e soluzioni propulsive che vedono Avio Aero già impegnata e, in qualche caso, prossima a dimostrarne l’efficacia reale. “Abbiamo diversi dimostratori che nel contesto di Clean Sky hanno prodotto risultati molto incoraggianti, e stiamo già lavorando con i nostri partner (motoristi e costruttori di velivoli) al prosieguo in Clean Aviation per lo sviluppo tecnologico di motori che equipaggeranno aerei a medio raggio e saranno in grado di centrare obiettivi di riduzione intermedi, ma determinanti, come il -20% di emissioni di CO2 entro il 2035”.

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