Culture
Non solo geopolitica
L’epoca che stiamo vivendo impatta su aspetti di politica internazionale che investono ambiti cruciali delle nostre vite, lo ha raccontato Nathalie Tocci nel suo intervento dedicato ai dipendenti Avio Aero.
Sep 2020
“Viviamo in un’epoca complessa, dove le relazioni internazionali non possono essere sempre analizzate attraverso la lente dello Stato e dunque non sono determinate esclusivamente dall’impatto della geografia sulla politica e viceversa. La politica internazionale, oggi, si dipana attraverso tre dinamiche che sono per definizione transnazionali: clima ed energia, demografia e digitale e sviluppi tecnologici”. Parola di un esperto: Nathalie Tocci, politologa alla guida dell’Istituto Affairi Intenazionali (IAI) fondato da Altiero Spinelli e membro del CdA di ENI.
È iniziato così il terzo appuntamento con gli Avio Aero Talk, ospite la professoressa Tocci che è professore onorario all’Università di Tübingen e Special Adviser dell'Alto rappresentante dell'Ue, perché potesse illustrare ai dipendenti collegati on line un primo bilancio dell’impatto prodotto dalla pandemia di Covid-19 sugli equilibri strategici e geoeconomici globali. Tenendo presenti le nuove tendenze generate da questa emergenza, ma anche per fare chiarezza sulle dinamiche preesistenti che questo evento globale può accelerare o rallentare, a seconda dei casi.
Dopo un’interessante introduzione sull’approccio teorico a questi temi, abbiamo percorso insieme a Nathalie Tocci buona parte dello scacchiere internazionale soffermandoci nelle zone più roventi. Lo abbiamo fatto partendo dall’inizio dell’emergenza e dunque dall’esplosione del contagio in Cina. Cosa è successo in questi mesi così lunghi e a cosa stiamo andando incontro a seguito del ruolo da protagonista che la superpotenza asiatica ha cercato di ritagliarsi?
“Nell’ambito della pandemia, la Cina ha avuto un mese e mezzo di vantaggio sugli altri Paesi – in primis sull’Europa – potendo così agire da first mover e sfruttare questa posizione. C’è dunque stato un tentativo di strumentalizzare questa emergenza utilizzando il Covid come strumento di politica estera: la ‘diplomazia delle mascherine’ altro non è che il soft power alla cinese. La solidarietà in cambio di amicizia, come è avvenuto nel nostro Paese”. Ha spiegato in modo accessibile e chiaro il Direttore dello IAI.
"Le relazioni internazionali, oggi, non sono determinate tanto da geografia e politica, piuttosto si dipanano attraverso tre dinamiche che sono per definizione transnazionali: clima ed energia, demografia e digitale e sviluppi tecnologici”
Questo atteggiamento ha dato un’accelerata all’escalation cinese, “ampliando lo scontro con gli Usa perché si è passati da una serie di conflitti tematici e settoriali (dazi, 5g, etc) a un vero e proprio confronto su quale sia il sistema politico migliore”. Una nuova guerra fredda che neutralizza i vari ordini multipolari approdando “non ancora a due nuovi blocchi ma a un sistema con due principali modelli politici e una serie di altri potenze partner che dialogano con i due paesi principali”.
Nel quadro della “nuova guerra fredda”, secondo la politologa, la Russia rappresenta il vero discrimine sul quale si misurerà la differenza tra la conferma di Trump o la vittoria del candidato Biden alle prossime elezioni americane di novembre. “Il Presidente in carica ha dimostrato più volte di sentirsi a suo agio nella relazione con Putin, a differenza non solo dei Democratici ma anche del suo Partito (Repubblicano, ndr.) che sono d’accordo nel constatare una deriva autoritaria della più grande nazione del mondo” ha proseguito, aggiungendo considerevoli spunti sulla situazione del MediOriente, in Libia e sulle tensioni tra Turchia e Grecia.
Dulcis in fundo, la nostra Europa. Nathalie Tocci ha composto le tessere di un puzzle che nelle ultime settimane si è mostrato particolarmente complesso a livello europeo, per quel che riguarda la gestione di questa emergenza. “Esistono due diversi piani. Il primo riguarda la realtà dei fatti. Nonostante i ritardi delle prime settimane, si è poi messo in moto un meccanismo oggettivamente virtuoso che ha portato a passi importanti e significativi dal Consiglio europeo della terza settimana di aprile per arrivare a quello di fine luglio che ha approvato il Next Generation Eu: un risultato indubbiamente storico che può essere la base per arrivare a unione fiscale, dopo quella monetaria e bancaria. Si sta facendo qualcosa di grande, soprattutto se si confronta alla storia degli ultimi 10 anni, gli anni di due crisi per le quali è stato fatto poco o niente: quella dell’eurozona e quella migratoria”.
Dunque, secondo la nostra ospite da un punto di vista interno l’Europa è stata promossa. Le criticità iniziano sul piano della politica internazionale. “Questa Commissione europea ha dichiarato tre priorità all’inizio del suo mandato: green, digitale, geopolitica. I primi due punti sono su ogni tavolo di lavoro istituzionale e lo sono stati già prima della pandemia. Sull’ultimo punto, invece, ovvero sui temi di difesa e sicurezza molto di più era stato fatto dalla precedente Commissione che aveva creato le fondamenta per un’unione sulla sicurezza e sulla difesa, lavorando a: Fondo europeo per la Difesa, Fondo per la mobilità militare e Nuovo strumento per la pace europea, che assieme raggiungono un budget di circa 30 miliardi”.
“Nel contesto del nuovo assetto finanziario, paradossalmente, se osserviamo nello specifico queste voci c’è stato un dimezzamento” ha detto la professoressa Tocci, in conclusione del suo brillante intervento. “Dunque, lo sforzo che chi crede nella politica estera europea - anche in ambito di difesa e sicurezza - deve fare è cercare di risostanziare questa gamba senza la quale il progetto europeo nel suo complesso non ha ragion d’essere”.