Culture

La forza della disabilità

Al via il People with Disability Network di Avio Aero, con la speciale testimonianza colma di energia e vita di un disabile di grande successo, imprenditore e globetrotter.

May 2019

Come si può accettare di rimanere paralizzati a soli 21 anni, nel pieno della vita? Si riparte da capo, si torna bambini, si riscopre sé stessi e il proprio corpo, un nuovo corpo. Da lì nasce il desiderio di autonomia. “Perché alla fine dei conti la vita è la stessa, così come i sogni: conoscere il mondo, amare, viaggiare.”

Danilo Ragona, 41 anni, è un designer di successo, imprenditore e travel-blogger che racconta storie viste da un'altra dimensione. Anni fa, un’incidente stradale lo ha costretto su una sedia rotelle. Ma la sua forza d’animo è prevalsa e ora, con la sua azienda “Able to enjoy”, progetta, produce e commercializza carrozzine dal design futuristico. Oltre a raccontare avventure in viaggio per il mondo attraverso un blog nato da un altro progetto parallelo e realizzato insieme a un amico speciale.

Storie come quella di Danilo sono fonte di grande ispirazione per Avio Aero che ha individuato nella Diversity & Inclusion una missione per creare un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e ricco di diversità per i propri dipendenti. “La disabilità non la scegli, così come non si sceglie l’orientamento sessuale, è un dato di fatto e va trattato, con naturalezza e sospensione di giudizio” dice Carlamaria Tiburtini, D&I Leader per Avio Aero. “PDN, insieme a GLBTA, sono gli Affinity Group a me più cari, pur avendo a cuore tutto ciò che seguo in termini di inclusione: questi sono per me un modo per migliorare questo nostro mondo.”

Lo scorso 5 maggio, negli headquarters di Rivalta, Carlamaria Tiburtini ha guidato l’evento di lancio del primo People with Disability Network (PDN) italiano. Il PDN è uno degli Affinity Group di GE, quelle associazioni dei dipendenti che a livello globale, in ogni business e paese in cui opera GE, promuovono l’inclusione e ogni tipo di diversità. Per Avio Aero, l’Affinity Leader del PDN è Selene Santacaterina e gli sponsor sono Nino Atzei e Alfredo Marin.

Danilo è stato il testimonial d’eccezione della giornata e ha raccontato ai dipendenti nell’auditorium e collegati in streaming il suo rapporto con la disabilità. “A 21 anni un incidente d’auto mi ha portato via la mobilità delle gambe. Chiunque alla notizia di una paralisi si sentirebbe perduto, ma a quel punto o si butta all’aria tutto o si decide di rimettersi in gioco. Nella sfortuna il fatto di avere solo 21 anni mi ha aiutato tanto: a quell’età tutto è ancora possibile. Il mio carattere e il forte desiderio di indipendenza mi hanno aiutato ad accettare questa nuova vita. E così ho ricominciato: a 22 anni sono andato a vivere da solo e mi sono iscritto all’Istituto Europeo di Design (IED), solo 6 anni dopo ho progettato la mia prima carrozzina.”

L’intraprendenza e la determinazione di Danilo in un momento così tragico risultano straordinarie. Ed è altrettanto impressionante il suo percorso imprenditoriale che nasce dallo stesso spirito di reazione contro la tragedia, testimoniando che la diversità può essere un fattore determinante anche per il successo di un business, ovvero nelle aziende. “Danilo è una forza della natura” ha commentato Carlamaria la D&I Leader di Avio Aero. “Incarna una lezione per tutti coloro che ‘non basta mai’ e che non sono mai contenti. Nel suo ‘#daidaidai’ c’è tutto il Mondo di cui abbiamo bisogno. È la capacità di fare luce laddove c’è il buio.”

Danilo realizzata la prima carrozzina con la sua nuova azienda nel 2008. “La mia mission era stravolgere il concetto di carrozzina, trasformarlo da un semplice supporto per disabili a un oggetto di design con una connotazione estetica unica. Nel 2012 prima ho vinto il prestigioso Premio di design Compasso D’Oro e poi avviato una collaborazione con Italia Independent: da quel momento la carrozzina è diventata un elemento di moda. Nel 2017 abbiamo partecipato all’evento Modelle & Rotelle durante la Milano Fashion Week: una sfilata in cui le modelle sfilano con la sedia a rotelle, le nostre.”

"Dopo 7 anni dall'incidente, ho progettato la mia prima carrozzina: la mia mission era stravolgere il concetto di carrozzina, trasformarlo da un semplice supporto per disabili a un oggetto di design"

Ma Danilo non si ferma dopo aver creato al sua azienda e, grazie a un’amicizia nata nei corridoi dell’Unità Spinale dell’Ospedale di Torino oltre 20 anni prima, nel 2015 fonda con Luca (architetto e musicista torinese) il travel blog Viaggio Italia. Un progetto sostenuto da diverse imprese che permette ai due ragazzi di girare il mondo e raccontarlo dalla loro prospettiva, ma soprattutto di inviare un messaggio molto importante a chi come loro sta su una sedia a rotelle: si può fare.

“Nel mondo ci sono oltre 1 miliardo di persone con disabilità, che raddoppiano se si considera anche chi resta condizionato da tale situazione perché vive assieme a chi soffre una disabilità (anche grave) e quindi deve a rinunciare anche a cose molto semplici, come una colazione al bar. Viaggio Italia si propone di dimostrare che vivere con una disabilità è possibile, come è possibile scrivere nuove storie e innamorarsi di nuovi sogni. Il 2019 è anno ricco di novità, abbiamo diversi viaggi in programma: a luglio andremo a Bali dove faremo un reportage per la trasmissione ‘Kilimangiaro’ su Rai 3, mentre a ottobre andremo fino in Giappone” racconta entusiasta Danilo.

“Quest’anno però il tema centrale per noi è la sensibilizzazione: stiamo girando per le Unità Spinali degli ospedali di tutta Italia per portare la nostra testimonianza e diffondere il concetto di possibilità a chi è in una fase della vita molto delicata”.

È molto realista Danilo quando parla del rapporto tra la società e le persone con disabilità: “Noi disabili siamo un costo per lo Stato, esattamente come tutti gli altri cittadini, ma non riusciamo ancora ad essere risorse a pieno titolo. Ci sono ancora troppi ostacoli che non permettono a noi disabili banalmente di andare a mangiare una pizza in un determinato luogo oppure di prenotare un treno senza il preavviso una settimana. Considerando che oggi arriviamo su Marte per scattare delle foto questo non è un problema tecnologico, ma culturale. L’abbattimento delle barriere genererebbe una crescita naturale di business.”

Le realtà aziendali, come Avio Aero, che si affacciano al mondo della disabilità con gruppi di dipendenti che mettono al centro il tema della disabilità sono un segnale positivo in termini di sensibilizzazione all’inclusione della diversità, ma come sottolinea Danilo “è fondamentale intensificare la diffusione di questi messaggi e per farlo è necessario saper ascoltare. Così si esce dalla propria scatola quotidiana, dall’ufficio e si aumenta la ricettività e la sensibilità verso la diversità.”

Le ultime parole Danilo le spende invece per chi come lui è caratterizzato da una specifica diversità e sta per approcciarsi al mondo del lavoro “La diversità è una questione personale. Se ci si sente diversi rispetto al resto del mondo non si riesce a vivere in modo sereno, si penserà a eventuali pregiudizi nei propri confronti, anche solo per uno sguardo ricevuto. Quindi bisogna lavorare su sè stessi e annullare questo blocco mentale”.

"La diversità è una questione personale. Se ci si sente diversi rispetto al resto del mondo non si riesce a vivere in modo sereno. Bisogna lavorare su sé stessi e annullare questo blocco mentale"

Passa poi dal mondo interiore a quello che invece circonda i disabili: “ci sono dei luoghi in cui la vita in carrozzina è più complicata, soprattutto dove manca il senso civico. Sembra un dettaglio banale, ma se una macchina viene parcheggiata su un marciapiede per noi è un problema. In questi casi è necessario fare delle scelte, ad esempio meditare di trasferirsi altrove. Ma tale scelta non è troppo diversa da quella, ad esempio, di uno studente che migra altrove per poter studiare in un Università più prestigiosa. Cambiano le motivazioni ma la dinamica e il desiderio di accessibilità ad una vita migliore sono i medesimi. È un’opportunità di crescita, non una sconfitta personale.”