Culture
Il peso delle parole
Avio Aero aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile, perché una singola parola può fare la differenza negli ambienti digitali che meritano un futuro più attento e sensibile.
Feb 2021
È un compleanno importante quello che cade il 17 febbraio. In questa data, quattro anni fa, veniva alla luce il Manifesto della comunicazione non ostile, un breviario che – come una bussola – indica dieci princìpi di stile utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi naviga in rete. Tradotto in 32 lingue (anzi, oggi 33, perché alla traduzione in lingua ceca ci ha pensato Avio Aero per celebrare questa ricorrenza) il Manifesto è declinato in 7 ambiti: infanzia, politica, sport, inclusione, pubblica amministrazione, scienza e mondo aziendale, ed è stato sottoscritto ufficialmente da oltre 300 comuni italiani, più di 20 aziende e altrettante università.
Dietro alla nascita del Manifesto e dell’Associazione Parole Ostili che ne promuove i valori, c’è Rosy Russo, comunicatrice triestina, madre di 4 figli tra i 10 e i 20 anni e un incidente di percorso professionale. “Era l’estate del 2016 e stavo lavorando con successo a un progetto digitale in ambito turistico che mi aveva permesso di costruire un network importante di relazioni. Per distrazione feci un errore in un post social e venni letteralmente investita da una serie di insulti dai cosiddetti leoni da tastiera” ci confessa Rosy Russo.
“Provai sulla mia pelle quell’ostilità di cui i giornali allora iniziavano a parlare con insistenza e che colpiva indistintamente persone importanti e comuni. Sulla scia di queste riflessioni il 14 agosto prima di andare in vacanza, mandai un messaggio a tutti i miei contatti – una settantina – con le domande che mi affliggevano in quel momento: quanto sono importanti le parole? Come è possibile gestire una situazione del genere? Faccio fatica solo io? A sorpresa, tutte mi risposero condividendo la stessa preoccupazione ma soprattutto la volontà di fare qualcosa di concreto”.
È così che nacque la community contro la violenza digitale. Un movimento che ha raccolto contributi di influencer e celebrità ma anche, e soprattutto, del popolo della rete che ha votato i più meritevoli sui quali è stata fatta poi una sintesi per arrivare alla versione attuale.
Quanto sono importanti le parole? Come è possibile gestire una situazione del genere? Faccio fatica solo io? A sorpresa, tutti mi risposero condividendo la stessa preoccupazione ma soprattutto la volontà di fare qualcosa di concreto
“Gianni Morandi è stato il primo firmatario e testimonial del Manifesto”, ricorda Rosy Russo “Ma ben presto a lui si sono uniti personaggi del mondo dell’informazione, delle istituzioni, delle politica; persone che condividono l’ambizione di ridefinire lo stile con cui le persone stanno in Rete, che vogliono diffondere l’attitudine positiva a scegliere le parole con cura e la consapevolezza che le parole sono davvero importanti”.
L’Associazione ha fatto molta strada e ottenuto importanti riconoscimenti tra cui la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica grazie all’impegno che Rosy Russo, in qualità di Presidente dell’associazione, porta avanti ogni giorno per attuare la missione di sensibilizzazione contro la violenza delle parole. “A dire il vero più che il presidente, preferisco considerarmi la mamma del progetto” – ricorda Rosy – “come una buona ospite ho apparecchiato la tavola e fatto gli inviti ma sono state le persone a partecipare e decretare il successo della festa. Persone diverse, accomunate dalla volontà di rendere la Rete un luogo meno violento, più rispettoso e civile. Chi decide di sostenere il progetto lo fa per impegnarsi a contrastare i linguaggi d’odio in Rete ed essere esempio concreto”.
Il percorso di sensibilizzazione non interessa solo i giovani, anzi loro sono coloro che meglio hanno compreso che c’è una continuità tra il mondo reale e digitale ma soprattutto gli adulti che troppo spesso si muovono nella rete come in un luogo dove tutto è permesso e dove non si riconoscono appieno le implicazioni anche legali di determinati comportamenti ostili. “È la consapevolezza che porta alla responsabilità” continua Rosy Russo, “Comprendere che la rete è un altro luogo dove avere relazioni, e che le relazioni per gli esseri umani sono un tesoro da preservare, aiuta a coltivarle con cura anche nel digitale”.
Trovare una sponda in un movimento corale che muove tutti gli attori della società civile ci sta aiutando nel nostro percorso... abbracciare il Manifesto per le aziende è un ulteriore passo verso un dialogo aperto e sincero con le nostre persone, clienti e stakeholder
“Da tempo abbiamo avviato una riflessione sull’importanza delle parole come strumento di inclusione” ha affermato Carlamaria Tiburtini I&D Leader di Avio Aero “Trovare una sponda in un movimento corale che muove tutti gli attori della società civile ci sta aiutando in questo percorso. Abbracciare il Manifesto per le aziende è un ulteriore passo verso un dialogo aperto e sincero con le nostre persone, clienti e stakeholder”.
Il futuro dell’Associazione Parole Ostili è pieno di progetti educativi e di ricerca per estendere i principi fondanti ad altri ambiti, ad esempio quello sportivo dove il linguaggio è spesso duro e volgare, anche se la speranza della sua fondatrice è che in breve tempo cessi la ragione di esistere del Manifesto alla luce di comportamenti sempre più virtuosi. Nel frattempo, uniamoci nel festeggiare insieme perché – come dice Rosy – “la rete è un bel posto in cui andare”.
Tanti auguri, Manifesto!