Culture

Il nuovo MUSAM, per i Cento Anni

In occasione del Centenario, riapre ai visitatori il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, luogo in cui è custodita la memoria storica aeronautica e insieme il suo patrimonio tecnologico.

May 2023

Dopo 18 mesi di lavori di profondo rinnovamento, lo scorso 4 maggio, ha riaperto le sue porte il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Bracciano, alle porte di Roma). Un luogo dove, dal 1977, viene custodita la memoria storica della Forza Armata, dell’aviazione e delle aziende del settore, che con le loro persone supportano ogni giorno l’Aeronautica Militare.

Il nuovo percorso espositivo del museo è suddiviso in cinque hangar, che coprono 16.000 mq di area sulle sponde del lago di Bracciano, e ripercorre le tappe principali della storia dell’aviazione: dai primi biplani fino ai più moderni aerei con motori a reazione. Un viaggio lungo più dei Cento Anni che l’Aeronautica Militare sta celebrando lungo tutto il 2023, perché parte addirittura dal giorno dell’incoronazione di Napoleone Bonaparte.

Al MUSAM - questo il nuovo nome del museo - è infatti esposto il pallone di Garnerin, “decollato” dalla piazza di Notre Dame la sera del 16 dicembre 1804 e precipitato proprio nel lago di Bracciano. Un dono da parte di Papa Paolo VI all’Arma Azzurra che rappresenta il più antico cimelio aeronautico del mondo.

The ribbon cut on the Italian Air Force Museum inauguration day.

La ristrutturazione del museo non è stata solamente fisica, con nuovi spazi espositivi e hangar ammodernati per rispettare le più recenti normative, ma anche e soprattutto di immagine: un nuovo nome e un logo che lo caratterizzerà. La scelta è ricaduta su uno degli aerei più iconici della storia del volo italiano, ovvero il SIAI S.55, noto per le grandi imprese compiute negli anni Trenta.

Come spiegato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di Squadra Aerea Luca Goretti, la riapertura “rappresenta un volo che inizia dai nostri albori, passa per l’attività pionieristica e arriva a oggi, alle attività di difesa aerea e all’esplorazione spaziale”. Il MUSAM rappresenta “l’ennesimo strumento che ci consente di dimostrare ciò che i nostri uomini e le nostre donne hanno fatto, orgogliosamente, in questi primi cento anni di storia”. Trasmettere ai più giovani questa importante eredità è proprio uno degli obiettivi del museo.

“Il Centenario è stata l’occasione migliore, in quanto data molto simbolica e significativa, per rivisitare il Museo e dargli una veste nuova”, ha spiegato il generale ispettore capo Basilio Di Martino, coordinatore di tutte le attività del Centenario dell’Aeronautica. “Il futuro, il presente e il passato sono collegati tra di loro, con una chiave di lettura che ci permette di interpretare l’oggi e il domani attraverso il passato”.

Il percorso espositivo si snoda, infatti, attraverso le varie epoche dell’aviazione in ordine cronologico, seguendo un racconto emozionante che permette al visitatore di intraprendere un viaggio dalle origini del volo fino ai giorni nostri. Oltre 80 velivoli sono presenti al MUSAM, tra aerei ed elicotteri che hanno fatto la storia della Forza Armata e dell’aviazione in generale: gli idrovolanti delle trasvolate e dei record, i caccia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, gli aerei della ricostruzione e della “rinascita” industriale del secondo dopoguerra e del periodo della Guerra Fredda, fino ad arrivare a quelli in servizio ancora oggi.

All’esposizione in mostra statica, si aggiungono cimeli dall’alto valore storico come i principali motori che hanno fatto la storia dell’aviazione. Il padiglione espostivo dedicato ai motori è il luogo dove è possibile vedere e sentire il profondo legame tra l’Aeronautica e noi di Avio Aero, da sempre al fianco dell’Arma Azzurra.

A Fiat Aviazione engine from the 1930's on display beside a II World War biplane.

Proprio in questo spazio Avio Aero, come partner ufficiale del Centenario e in occasione della cerimonia d’inaugurazione del nuovo MUSAM tenutasi il 3 maggio, ha voluto omaggiare il museo di una targa commemorativa che vuole testimoniare “la passione e il più alto ingegno tecnologico che dal 1908 le donne e gli uomini di Fiat Aviazione in principio, e di Avio Aero oggi, dedicano alla Forza Aerea nazionale”. Recita in un passaggio la stessa targa.

Testimonianza accolta ed esposta dal tenente colonnello Arturo Alfredo Caccetta, che si è anche rivolto alle persone di Avio Aero per ringraziarle. “Che voi costruiate un piccolo componente o un grande motore per intero, tutti quanti fate parte di questo grande progetto e il vostro lavoro è incredibilmente importante. Qui al museo vi sentirete a casa perché ogni cimelio ricorda la vostra e la nostra storia”.