Culture
Dalla fabbrica alla scuola in Nicaragua
I programmi di sviluppo professionali in GE possono non solo rivelare talenti nell’industria, ma anche vocazioni umanitarie esemplari.
May 2018
Alessandro lavora da qualche settimana nello stabilimento Avio Aero di Brindisi, dove ha cominciato la terza rotazione del programma OMLP (Operations Management Leadership Program), con il ruolo di supervisore presso il Centro d’eccellenza Repair, il cuore del business delle revisioni dove la semplificazione e lo sviluppo di nuove soluzioni digitali rappresentano il punto di riferimento per le sfide del futuro.
Il programma OMLP (uno dei cosiddetti Leadership Programs di GE ) viene svolto all’interno della Global Supply Chain e ha lo scopo di sviluppare nei ragazzi neolaureati che partecipano al programma le doti necessarie per affrontare con successo le sfide del mondo industriale attuale e futuro.
Durante questo percorso, gli OMLP ricoprono un ruolo ingegneristico tecnico, uno gestionale e uno da supervisore. Nei due anni, l’OMLP dà la possibilità di seguire corsi di formazione mirati ad approfondire il funzionamento della Global Supply Chain e la preziosissima occasione di conoscere e collaborare con colleghi di ogni parte del mondo.
Alessandro, raccontaci quando sei arrivato in Avio Aero e con che ruolo, e di cosa ti occupi oggi.
“Ho cominciato il mio percorso in Avio Aero attraverso il programma OMLP dopo aver lavorato per circa un anno in GE tra il business di BHGE a Firenze e di GE Power a Milano. La mia avventura nel settore dell’aviazione ha avuto inizio nel ruolo di Gears Production & Control Leader nello stabilimento di Rivalta. Prima di allora non avevo mai lavorato all’interno della fabbrica e questo ruolo mi ha posto davanti una grande sfida: il lancio di un nuovo motore, all’interno di un nuovo programma di sviluppo. Ho avuto così l’opportunità di conoscere approfonditamente i processi, i requisiti di qualità del prodotto, ma soprattutto di apprendere quanto sia importante che tutte le funzioni agiscano in modo coordinato ed efficiente. Attualmente, sto svolgendo la mia ultima rotazione come supervisore nel CoE di Repair a Brindisi, il cuore del business delle revisioni.”
Qual è l’aspetto più stimolante e quello più sfidante del programma OMLP?
“La varietà del percorso e l’esposizione internazionale sono sicuramente gli aspetti che rendono questo programma tanto attraente. Dal mio punto di vista, il programma OMLP rappresenta un’eccellente opportunità per comprendere fino in fondo la realtà produttiva in cui Avio Aero opera e per contribuire concretamente, nel proprio piccolo, alle grandi sfide che GE si è posta per gli anni a venire. Far parte del programma significa anche essere disposti a cambiare, sapersi adattare rapidamente ad ambienti nuovi e non spaventarsi davanti agli ostacoli. All’inizio di ogni nuova rotazione, l’OMLP deve fare lo sforzo di uscire dalla propria “comfort zone”, salutare il proprio team e ricominciare da capo. In questo, modo non solo ci adattiamo a cambiare in fretta, ma maturiamo lungo direzioni che altrimenti non avremmo mai preso in considerazione; qualità queste, che ritengo essenziali per avere successo nel mondo industriale in cui oggi si muove GE.”
Qual è stata una lezione che hai imparato durante le tue rotazioni di lavoro e che consiglio daresti ai nuovi ragazzi che iniziano oggi il programma OMLP?
“Nel mio percorso ho trovato estremamente utile saper ascoltare con umiltà e pazienza. In tutte le mie rotazioni, per me è stato fondamentale affiancarmi a chiunque potesse insegnarmi qualcosa. Il mio consiglio è di non smettere mai di imparare; anche nelle difficoltà e negli errori bisogna mantenere viva la voglia di crescere. Attenzione però a passare pure all’azione! Imparare di per sé non basta, bisogna essere disposti a mettersi alla prova e cercare di cambiare le cose dove esistono opportunità per migliorare.”
Quale valore aggiunto dà alla tua crescita personale e professionale essere parte del programma OMLP?
“Essere OMLP significa crescere in più direzioni. Professionalmente, aggiungiamo nuovi ruoli al nostro bagaglio culturale e accumuliamo hard e soft skill certamente utili, ma non è tutto. Durante il programma si ha l’opportunità di coltivare la propria leadership in moltissimi contesti. Il volontariato è sicuramente una di queste. Io stesso attualmente mi sto impegnando in un progetto meraviglioso, che porterà me ed altri sedici OMLP provenienti da tutta GE, a costruire una scuola elementare in Nicaragua il prossimo ottobre.”
Una nuova sfida “solidale”, parlaci di più di questo progetto.
“Il mio gruppo di volontari e io stiamo collaborando con un’organizzazione Onlus internazionale chiamata ‘BuildOn’ per riuscire a donare una scuola ai bimbi di un piccolo villaggio del Nicaragua. L’associazione è molto particolare, poiché si propone di combattere la povertà attraverso progetti specificamente mirati a promuovere l’istruzione dei meno fortunati. Il paese è 124° al mondo per valore del PIL ed è pure il meno economicamente sviluppato del Centro e Sud-America; il 15% degli adulti è analfabeta ed il 29% della popolazione è impiegato nella coltivazione dei campi... Una situazione che lascia ben poche possibilità ai genitori di costruire un futuro migliore per i propri figli. Tutti noi sappiamo molto bene quanto l'istruzione sia importante e lo è soprattutto per i bambini che vivono in ambienti economicamente poco sviluppati e con scarse opportunità di trovare un lavoro. Personalmente, ritengo che l’istruzione sia una risorsa cruciale, l’unica che possa dare a questi bambini la chance di costruire un’esistenza migliore per se stessi e per le proprie famiglie.”
Come si può fare per sostenere e realizzare insieme a voi questo bellissimo progetto?
“Sostenere questa missione è molto semplice: abbiamo costruito una pagina web dove donare è più facile che comprare un biglietto aereo! Basta visitare questo link, Donate. L’iniziativa non si fermerà comunque alla raccolta fondi. Nel mio viaggio in Nicaragua porterò virtualmente chiunque voglia essere partecipe del progetto. A questo proposito, ho creato una pagina Facebook dove terrò un diario, con cui racconterò l’avventura al villaggio ogni giorno. Per chi non potesse seguirmi su Facebook, non mancheranno comunque gli aggiornamenti sulla nostra piattaforma Yammer… Chi crede in questa iniziativa e volesse diventarne parte, sappia che anche con una piccolissima donazione si può dare molto a chi oggi non ha nulla!”
Quando eri bambino, cosa avresti voluto fare da grande?
“Sono sincero, mi piacerebbe poter dire di avere sempre voluto fare l’Ingegnere, il pilota di aerei o forse l’astronauta, ma la verità è un’altra... Da molto piccolo il mio piatto preferito era la pizza napoletana ed avrei voluto fare il pizzaiolo per poterne mangiare senza limiti.”
Un aspetto sorprendente o passione che i colleghi, o le persone che ti conoscono, magari non sanno di te?
“Forse i colleghi non lo direbbero, ma adoro la cucina; oltre a quella italiana, che è uno standard di eccellenza per il resto del mondo, mi appassiona molto quella estera e dai miei viaggi cerco sempre di imparare almeno una ricetta nuova. Tra i piatti che mi riescono meglio, il pollo tandoori e lo spezzatino zurighese!”
Crediti immagini Nicaragua: BuildOn