Aviation

Sulle ali del vaccino

La base di Pratica di Mare ospita il celebre HUB nazionale dei vaccini ma è anche la più grande base italiana e il luogo in cui l’innovazione tecnologica dell’Aeronautica Militare prende vita.

Apr 2021

"L'importante apporto fornito per far fronte all'emergenza sanitaria, non ha sottratto l'Arma Azzurra dal dovere di assolvere agli impegni affidategli in ambito nazionale ed internazionale e di rivolgere lo sguardo alle sfide più ampie della tecnologia e dell'evoluzione del mezzo aereo”.

Queste parole - parte del messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dedicato a donne e uomini dell’Aeronautica Militare in occasione del 98° anniversario, lo scorso 28 marzo - saranno state particolarmente apprezzate lì dove si concretizza quella sfida evolutiva. Ovvero, pochi chilometri a sud della capitale, all'aeroporto di Pratica di Mare che con i suoi oltre 830 ettari è la più grande base italiana e una delle più grandi in Europa.

Pratica di Mare è anche la base più popolosa, con oltre 4 mila donne e uomini appartenenti alle diverse forze armate, come a diversi enti di stato o civili. Ospita 8 linee di volo e 22 enti appartenenti non solo all’Aeronautica ma anche a Marina, Esercito, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Carabinieri. Una base aerea estremamente articolata e complessa.

Il Generale di Divisione Aerea Mauro Lunardi ha assunto l’incarico di Comandante del Centro Sperimentale di Volo e del Comando Aeroporto di Pratica di Mare il 23 luglio scorso, dopo pochi mesi dallo scoppio della pandemia che ha stravolto il mondo, con l’obiettivo di governare e insieme riorganizzare tale complessità. 

General Mauro Lunardi, Commander of Pratica di Mare Airport base.

Il Centro Sperimentale di Volo e il Comando Aeroporto di Pratica di Mare sono stati uniti dentro una nuova struttura che ha preso vita lo scorso 8 marzo e che è stata denominata Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale

“Abbiamo realizzato la fusione di questi due Comandi all’interno di una nuova struttura che ha preso vita lo scorso 8 marzo col nome Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS)” racconta il Generale. “Sono stati mesi sicuramente impegnativi, intensi, durante i quali oltre a ‘trasformarci’, abbiamo comunque continuato a svolgere i nostri compiti istituzionali in un contesto emergenziale nuovo ed in continua evoluzione.”

In un contesto tanto vasto, la nuova DASAS attira senza dubbio l’interesse per la vocazione tecnologica: “il nome Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale riassume già efficacemente la missione che siamo chiamati a svolgere” continua il Generale, “infatti il nostro compito specifico è affrontare - con metodologie interdisciplinari e in sinergia con eccellenze aeronautiche nazionali e internazionali - le attività di studio, sperimentazione, collaudo, valutazione tecnico-operativa e supporto alla ricerca, dei nuovi sistemi aeronautici, anche a beneficio di altre Forze Armate, come di Corpi Armati dello Stato all’occorrenza.”  

Una missione che Avio Aero, partner storico dell’Aeronautica, conosce per esperienza diretta, ad esempio è recente un progetto condiviso basato su tecnologie digitali per le prove motore. Ma lo sguardo attento all’innovazione della Forza Azzurra non si ferma al mondo industriale, anzi coltiva il talento attraverso il rapporto con i migliori centri e Università che si dedicano a studi e ricerca principalmente, ma non solo, finalizzati al volo.

A corner of the Butler Hangar at the Pratica di Mare airport, designated to be the national HUB for anti-covid vaccines.

“Questi non sono mai rapporti a senso unico, piuttosto scambi di conoscenze e informazioni: le conoscenze acquisite dal nostro personale sono tanto fondamentali quanto quelle che trasmettiamo ai nostri interlocutori. Anche professionalmente, senza ombra di dubbio, è uno stimolo al miglioramento continuo, che è poi il fulcro della nostra attività” afferma il Generale.

In un paragone con il settore aziendale, la DASAS funziona come un gigantesco dipartimento di ingegneria: attraverso la sua competenza passa ogni singolo velivolo appartenente a una delle flotte in forza all’Aeronautica Militare. Qualsiasi modifica, caratterizzazione di design od ottimizzazione tecnologica viene governata da questa divisione, e anche le certificazioni tecnico-operative per ogni aereo o elicottero sono rilasciate da qui.

“In questi tempi d’emergenza” racconta il Generale Lunardi, “abbiamo aumentato le capacità dei velivoli in grado di effettuare trasporti in alto biocontenimento. Il nostro personale medico e sanitario ha partecipato a decine di missioni di rimpatrio e di trasferimento di connazionali affetti da Covid-19. Abbiamo progettato e realizzato i raccordi ARTA, grazie ai quali è stato possibile trasformare maschere da snorkeling in dispositivi di protezione utilizzati dal personale medico degli ospedali romani. Non ultimo, siamo diventati unico HUB nazionale per i vaccini anti-COVID, operando sotto il comando del COI (Comando Operativo di Vertice Interforze).”

A KC-767 Tanker taking off from one of the strips at Pratica di Mare airport.

Tra i velivoli citati dal Generale, e direttamente schierati nell’emergenza sanitaria, insieme al C27J di Leonardo e al Lockheed Martin C130, c’è il Boeing KC-767 Tanker che oltre a essere spinto dai motori CF6-80 di GE Aviation – rinomati per la loro affidabilità basata su oltre 430 milioni di ore in servizio accumulate – è anche in forza al 14° Stormo, situato proprio a Pratica di Mare.

Il 14° Stormo è composto di 4 flotte, al suo interno operano diverse squadre (tra cui due celebri gruppi di volo, l’8 e il 71°) e il suo personale militare è multicompetente poiché dotato di vari assetti e capacità operative che gli permettono di gestire missioni aeree molto differenti tra loro. “Siamo soliti definirci un ‘moltiplicatore di forze’, cruciale per la Forza Aerea non solo per il supporto logistico, tecnologico e l’addestramento, ma anche per la proiezione del potere aerospaziale oltre i confini nazionali” dice il Comandante del 14° Stormo, Colonnello Federico Merola.

Da esperto pilota, con esperienze di collaborazione con la US Air Force e una solida preparazione tecnica, il Colonnello conosce bene, oltre al velivolo, anche i motori GE CF6-80. E alla sua cultura aeronautica aggiunge con orgoglio il fatto che componenti chiave del propulsore siano costruiti in Italia: in Avio Aero a Rivalta di Torino si producono trasmissione comando accessori e dischi della turbina, a Pomigliano d’Arco le pale turbina di alcuni stadi statorici.

The KC-767 is powered by two GE CF6-80 engines.

“Con il KC-767 svolgiamo missioni primarie di Air-to-Air Refueling (AAR) - ovvero rifornimento in volo per estendere l’autonomia e aumentare la persistenza operativa - e missioni di trasporto strategico anche in biocontenimento” spiega il Colonnello Merola.

Il KC-767 è un aereo dalle caratteristiche straordinarie, in certi casi uniche. Quello in dotazione alla forza aerea italiana è il primo tanker non statunitense a essere certificato per rifornire velivoli di quinta generazione come gli F-35. Può trasportare grossi quantitativi di carburante per rifornire altri velivoli in aria (Air to Air Refueling, AAR) ed è anche in grado di ricevere carburante da un medesimo KC-767 (il cosiddetto rifornimento buddy-buddy). Il tutto avviene grazie a un equipaggiamento impressionantemente tecnologico: un’asta telescopica (di nome boom) posizionata sul ventre del velivolo e tre punti di rifornimento (hose and drogue) composti da un tubo flessibile e un cestello di rifornimento, posizionati sulle estremità alari e sulla pancia del velivolo, che si estendono in base a necessità e tipologia di velivolo da rifornire.

Questo aereo che hanno a disposizione pochissime forze aeree al mondo (e che nella versione civile compie tratte tipicamente intercontinentali) ha una capacità totale di 200 passeggeri, di 100 nella versione combinata che invece destina quasi metà della fusoliera a un carico fino a 40 tonnellate (che diventano più di 80 nella versione full freighter). Insieme ad altri velivoli, il KC-767 è stato scelto per affrontare missioni di trasporto di malati (in biocontenimento) come di apparecchiature (ad esempio, ventilatori) addirittura da quando l’epidemia di Covid-19 doveva ancora scatenarsi in Italia.

A buddy-buddy refueling performed by two KC-767, ph. credits Aeronautica Militare

Il Boeing KC-767 è capace di trasportare carburante e rifornire altri velivoli direttamente in volo ed è abilitato al trasporto speciale di pazienti in biocontenimento, oltre che al trasporto di un massimo 200 passeggeri o di apparecchiature in modalità cargo

“Ci furono affidati i primi voli di rimpatrio da Wuhan dei nostri 56 connazionali” racconta il Col. Merola, “cittadini italiani da evacuare su una rotta che presenta tipicamente una grossa problematica: l’impossibilità di fare scali su aeroporti intermedi. All’epoca, infatti, nessuna nazione sarebbe stata lieta di avere sul proprio territorio un aereo di rientro dall’epicentro della pandemia!”

L’espressione di competente confidenza del Colonnello rassicura sull’esito del suo racconto, facendo presagire il ruolo chiave di un secondo KC-767che fu allertato preventivamente e invitato a sorvolare l’adriatico puntando il confine eurasiatico, pronto a intervenire in caso il primo aereo KC di rientro in Italia da Whuan necessitasse rifornimento.

Colonel Pilot Federico Merola, Commander of the 14° Stormo, posing with a KC-767 at Pratica di Mare.

“Alla fine, non fu necessario effettuare l’AAR, ma fu fondamentale pianificarlo” conclude il Col. Merola, regalando un esclusivo aneddoto. "Oltre alle distanze evidenti, la rotta verso la Cina presenta venti di una certa imprevedibilità. Dunque, fu enorme il sollievo del pilota nel notare che i venti favorevoli gli avrebbero risparmiato il rifornimento extra tramite una manovra molto delicata che richiede coordinazione e alta concentrazione. Immaginate, fare carburante a più di 800 km/h e a 9.150 metri d'altezza con venti dai 100 ai 200 nodi (nella migliore ipotesi)!”

Oltre al portentoso KC-767, il 14° Stormo può vantare flotte di P-180 della Piaggio Aerospace – sia nella versione radiomisure per supporto alla navigazione aerea sia in quella per il trasporto tattico delle forze armate come della Protezione Civile – e la versione militare del Grulfstream G550, nello specifico il E-500A. Quest’ultimo, meglio conosciuto con la sigla CAEW (Conformal Airborne Early Warning), è un velivolo radar in grado di affiancare operazioni complesse e di rilevare le minacce aeree anche le meno visibili (come i droni).

A view of the P180 fleet belonging to 14° Stormo.

Grazie proprio all’E-500A l’Aeronautica nel 2016 ha acquisito per la prima volta la capacità di Airborne Early Warning (AEW) riconosciuta dalla NATO e con cui il 14° Stormo è parte integrante del sistema di Difesa e Sicurezza Nazionale. D’altra parte, il 14° Stormo è anche membro dello European Air Transport Command, che ha l’obiettivo di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei velivoli a disposizione degli Stati nell’ambito del trasporto, rifornimento in volo ed evacuazione medica attraverso la condivisione di vettori, task e intenti. L’EATC ha svolto un ruolo centrale durante l’emergenza Covid-19.

L’aeroporto di Pratica di Mare ha oggi, dopo 14 mesi, la medesima centralità in quanto unico HUB nazionale per la ricezione, lo stoccaggio, il confezionamento e la successiva distribuzione dei vaccini anti-Covid. In tempi record, uno dei suoi hangar (il Butler) è stato riadattato per ospitare i 16 shelter (container frigoriferi) che custodiscono i vaccini ricevuti dall’estero a temperature prestabilite, garantendo il costante rispetto della catena del freddo.  L’hangar è stato ricondizionato dai Reparti Genio dell’Aeronautica Militare, coadiuvati dal personale della DASAS, e dotato di un impianto di alimentazione elettrica per i 16 shelter, nonché di un ulteriore impianto di generazione ausiliario che garantisce l’alimentazione elettrica, in qualsiasi caso.

“La scelta dell’aeroporto di Pratica di Mare è stata strategica non solo per la posizione geografica, che consente una veloce distribuzione dei vaccini su tutto il territorio nazionale, ma anche per un’operatività abituale di 24 ore su 24, per le dimensioni e la cornice di sicurezza che può garantire” aggiunge il Generale Lunardi.

General Lunardi in his office shows the real time monitoring of the Butler hangar where the vaccine HUB operations are in progress.

Qui ogni elemento meno complesso sa esattamente quali sono i compiti assegnati e la funzione da svolgere. È chiaro che fare il Comandante in un tale contesto rappresenta indubbiamente un vantaggio

I vaccini di ogni marchio vengono consegnati direttamente dalle case farmaceutiche a Pratica di Mare, qui il personale militare delle varie Forze Armate impiegato nell’operazione EOS - gestita e diretta dal Comando Operativo Interforze e così benauguratamente chiamata in nome della dea greca dell’alba, della rinascita solare - provvede allo stoccaggio, allo spacchettamento ed al successivo riconfezionamento nelle quantità destinate alle varie regioni d’Italia secondo il piano commissariale. Le località entro un raggio di 300km sono servite via ruota, quelle oltre per via aerea dall’Aeronautica, così da garantire la catena del freddo.

“In questo periodo estremamente vario e complesso, quello che sicuramente mi ha aiutato è la solidità della nostra organizzazione, che si basa su principi forti e che gode di una struttura collaudata da tempo” conclude il Generale. “Qui, ogni elemento meno complesso sa esattamente quali sono i compiti assegnati e la funzione da svolgere. È chiaro che fare il Comandante in un tale contesto rappresenta indubbiamente un vantaggio: è un po’ come fare il direttore d’orchestra di musicisti professionisti capaci di una sintonia, o meglio di un gioco di squadra, lungo più di 98 anni.”