Future

Il cielo sull'Europa

La conferenza di Clean Sky2 guarda alle prossime sfide e ad innovazioni aeronautiche che garantiscano uno sviluppo sostenibile e un futuro a minor impatto ambientale.

Apr 2019

Sebbene la Brexit preoccupi i più appassionati europeisti, le frontiere del vecchio continente (almeno quelle aeroportuali) sono sempre più attraversate da viaggiatori. Lo dicono i numeri, e non solo quelli relativi alla crescita del numero totale di voli in Europa – oltre 9.5 milioni nel 2017, segnando un +8% dal 2014 – ma addirittura le stime di EASA (European Aviation Safety Agency) presagiscono un +42% se si guarda all’anno 2040.

Dunque, i cittadini europei volano, e anche parecchio, ma con una crescente attenzione verso la loro “carbon footprint”, ossia l’impatto pro-capite sull’ambiente delle emissioni di CO2, ma anche quelle di NOx e di rumore, prodotte durante i viaggi aerei. Tutto ciò è cosa decisamente nota per Clean Sky2 – Joint Undertaking, il più grande programma europeo di ricerca aeronautica che punta esattamente al progresso ecosostenibile dell’industria e dei suoi prodotti.

Clean Sky2 -JU è una partnership pubblico-privata formata dalla Commissione Europea insieme alle principali aziende continentali leader del settore (solo per citare alcune: Airbus, Safran, Dassault Aviation, Leonardo e Rolls Royce,) che esordì con la sua prima edizione nel 2008 (grazie al Framework Programme 7, terminato poi nel 2017 e susseguito da Horizon 2020), garantendo alla ricerca e sviluppo tecnologico aeronautico un budget di 1.6 miliardi di euro spalmato su sette anni.

Lo scorso 9 e 10 aprile, Clean Sky 2 (iniziato nel 2014 e da concludersi nel 2024) ha ospitato a Bruxelles la sua conferenza per condividere avanzamenti, risultati e prospettive relative alle prossime edizioni del programma nell’ambito della più ampia piattaforma di ricerca europea Horizon 2020. All’evento hanno partecipato i rappresentanti dei grandi leader industriali insieme a quelli dei core partner (tra cui Avio Aero e diversi team di GE Aviation in Europa) e i numerosi associati. In totale, Clean Sky2 raccoglie circa 420 piccole medie imprese, oltre 373 centri di ricerca specializzati e 350 tra le più rinomate Università, provenienti da 28 paesi del continente.

Questo convivio di scienziati, tecnici, ingegneri e costruttori aeronautici da anni sta studiando e persino realizzando o applicando soluzioni tecnologiche uniche e innovative totalmente finalizzate a una progressiva “decarbonizzazione”. Entro il 2050, infatti, il 75% delle flotte commerciali ora in servizio nel mondo sarà sostituito da aerei che entreranno nel mercato tra il 2025 e il 2035, capaci dunque di abilitare una potenziale riduzione di 4 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2050 proprio grazie all’implementazione di tecnologie Clean Sky2. 

La sfera di influenza è enorme: con Clean Sky 2 i progetti si sono allargati anche al settore del piccolo trasporto aereo, e quindi tutte le soluzioni di mobilità urbana futura, e di propulsione elettrica o ibrida. Ma le invenzioni di Clean Sky 2 vanno dal design di strutture alari e fusoliere che sfruttano materiali e forme rivoluzionarie per alleggerirsi, migliorare prestazioni e abbattere i consumi (perciò le emissioni), fino a velivoli di lungo raggio con nuove architetture motore e strumentazioni digitali di avanguardia pura. Innovazioni per l’aerodinamica, l’aeroacustica, il trasporto regionale e ultraveloce, ma anche i processi produttivi (l’additive manufacturing che vede Avio Aero in prima linea ne è un fulgido esempio) e il riciclo dei materiali, per limitare l’inquinamento prodotto finanche negli aeroporti.

“Abbiamo attualmente realizzato il 50% dei progetti in esecuzione, raggiungeremo i 2/3 di completamento entro la fine dell’anno grazie al lavoro di oltre 5mila tra ingegneri e scienziati”

“La nostra stella polare è il -80% di emissioni di gas serra, ovvero la riduzione della temperatura globale di 1.5° o persino 2° centigradi” afferma Axel Krein, Direttore Esecutivo di Clean Sky 2 -JU. Tali obiettivi provengono dalla Conferenza sul clima di Parigi e dall’Agenda 2030, nella quale inoltre rientrano anche i 17 Sustainable Development Goals (SDG’s): per 15 di questi, il settore dell’aviazione svolge un ruolo fondamentale. “In Clean Sky 2 abbiamo attualmente realizzato il 50% dei tantissimi progetti in esecuzione, e raggiungeremo i 2/3 di completamento entro la fine dell’anno grazie al lavoro degli oltre 5mila tra ingegneri e scienziati impegnati nei nostri progetti” aggiunge il numero uno di Clean Sky - JU.

Krein non si limita all’elenco del lavoro svolto e dei risultati attesi nei prossimi mesi, ma già guarda avanti al proseguimento del programma e al lavoro che lo attende insieme alla Commissione Europea, finalizzato a comprendere quali processi e procedure applicare per continuare sulla rotta del futuro sostenibile per l’aviazione: “sarà cruciale allineare le ambizioni tecnologiche e di sviluppo con le esigenze di budget” conclude.

La stessa prospettiva, forse ancora più dinamica come consono al suo ruolo, è ribadita da Ron Van Manen, Responsabile dei Programmi Clean Sky 2 Joint Undertaking, che dice: “dipendesse da me, staremmo già lavorando alla pianificazione di Clean Sky 3 e Clean Sky 4… la nostra è una battaglia contro il cambiamento climatico, è una missione generazionale: che mondo vogliamo lasciare ai nostri nipoti e pronipoti. Non esiste un pianeta B, ma solo un pianeta A, il nostro”.

“La nostra è una battaglia contro il cambiamento climatico, una missione generazionale: che mondo vogliamo lasciare ai nostri nipoti e pronipoti? Non esiste un pianeta B, ma solo il nostro pianeta”

Van Manen si sofferma sulla nuova generazione di prodotti aeronautici più “green” che vanno verso soluzioni di assoluta integrazione tra motore e velivolo, ciò che in gergo ingegneristico viene chiamato “propulsione distribuita”, ovvero più sistemi di propulsione (e più eco-sostenibili) che equipaggiano un solo velivolo. “Se pensiamo ad alcuni dei tanti progetti che segue Avio Aero in Clean Sky, questi vanno esattamente in quella direzione e sono tutti molto stimolanti, e importanti, proprio perché puntano all’integrazione e dimostrazione su larga scala”.

Il riferimento di Van Manen è chiaramente diretto all’esempio del Racer, il dimostratore di Airbus Helicopters, che ha fatto già stupito per il suo profilo avanguardista e appunto volerà entro un anno con il sistema di trasmissione progettato e realizzato da Avio Aero oltre ad essere equipaggiato con altre tecnologie di GE Aviation. “Il network di GE Aviation in Europa (fatto di centri di ingegneria, stabilimenti e collaborazioni Universitarie) è un alleato di Avio Aero, che sin dalla nascita di Clean Sky è attiva in queste sfide per la sostenibilità globale del settore. Rappresenta un’ulteriore ricchezza per la piattaforma.”

La presenza istituzionale è infine un elemento essenziale di Clean Sky Joint Undertaking, così come testimoniato dagli interventi di parlamentari europei, deputati della commissione, ministri nazionali, ma anche figure istituzionali locali. Durante la conferenza, per l’Italia c’era Valeria Fascione, Assessore all’Innovazione, Internazionalizzazione e Startup della Regione Campania, che con Clean Sky ha firmato un MoU “molto utile, funzionale, a promuovere opportunità per le PMI campane e la presenza di Clean Sky sul territorio in definizione di strategie tecnologiche”.

L’assessore Fascione conosce ovviamente bene l’impianto produttivo di Avio Aero a Pomigliano. “La presenza di grandi aziende e player importanti nella regione è un elemento di grande aiuto per le piccole-medie imprese cui noi guardiamo governando” spiega Fascione, “sono queste che producono l’effetto trainante. La partita va giocata su piano globale, partendo da quello locale, così che i player globali facilitano il superamento di confini regionali: se le grandi aziende hanno a disposizione competenze, opportunità e stimoli, parallelamente le PMI avranno un rapporto più diretto con la grande azienda, ovvero opportunità di mercato oltre che di qualificazione”. Il riferimento dell’assessore è all’industria 4.0 e alla digitalizzazione, capacità distintive di Avio Aero e insieme opportunità di crescita per l’indotto che gravita intorno.

"La partita dello sviluppo va giocata su piano globale, partendo da quello locale, così che i player globali facilitano il superamento di confini regionali"