Future

Technology Development Community

Siglato l’accordo strategico tra Avio Aero e 7 Università italiane: più collaborazione e competenze di eccellenza al servizio dell’innovazione tecnologica.

Nov 2016

Siglato l’accordo strategico tra Avio Aero e 7 Università italiane: più collaborazione e competenze di eccellenza al servizio dell’innovazione tecnologica. 

Un innovativo modello di partenariato che coinvolge un gruppo di Università che ci hanno accompagnato negli ultimi vent’anni di attività di Ricerca e Sviluppo e alle quali abbiamo riconosciuto competenze e specializzazioni strategiche fondamentali per le future sfide tecnologiche in campo aeronautico: Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Pisa e Università del Salento. E’ il “Technology Development Community”, l’accordo che abbiamo presentato alcuni giorni fa a professori, giornalisti, pmi e istituzioni nel nostro stabilimento di Rivalta, alla presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini. 

Già negli anni ‘90, Avio Aero iniziò a sviluppare nuove tecnologie attraverso un modello altamente innovativo: una rete di università e piccole-medie imprese che, a oggi, include ben 20 università e oltre 40 PMI. Tale modello ha permesso all’azienda di guadagnare maggiore competitività a livello internazionale nel campo delle trasmissioni meccaniche e delle turbine e, più recentemente, di lanciare lo sviluppo di interi sistemi propulsivi. 

Il “Technology Development Community” è oggi un ulteriore sviluppo di tale modello di successo e porta alla creazione di nove community tecnologiche focalizzate su specifiche tematiche tecnico-scientifiche. Ciascuna community vede la nostra azienda coordinare gruppi di lavoro partecipati da ricercatori e tecnici appartenenti a più atenei e PMI che collaborano per realizzare un piano scientifico pluriennale condiviso e orientato alla creazione di reali opportunità di sviluppo industriale: da un lato, quindi, si stimola la collaborazione tra industria e università, dall’altro si favorisce la condivisione all’interno dello stesso mondo accademico, tra dipartimenti di diverse università. L'innovazione, infatti, richiede nuove idee e tecnologie, ma anche nuove forme di collaborazione che accelerino e spingano verso l'eccellenza e l'integrazione di conoscenze. 

Attraverso le community, inoltre, contribuiremo sia alle attività didattiche delle Accademie, sia all’offerta di applicazioni pratiche per studi specifici quali tesi di laurea, tirocini formativi e dottorati di ricerca, anche al fine di fornire loro nuove opportunità per una migliore conoscenza del mercato del lavoro. Tale modello, infine, sarà utile non solo a consolidare maggiormente nel tempo le competenze e l’eccellenza scientifica già acquisita, ma anche ad accelerare il processo di innovazione determinante per il mantenimento della leadership tecnologica e manifatturiera di Avio Aero. 

“Un accordo in perfetta sintonia con le politiche del governo in materia di formazione e ricerca - ha detto il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini. L'obiettivo è lo stesso, passare da un modello tradizionale di collaborazione 'B to B' tra atenei e aziende per lo scambio di competenze ad un modello di rete a 360 gradi capace di mettere in dialogo reale la formazione e la produzione". L'accordo "rappresenta - ha aggiunto il ministro - un modello di quella formazione integrata sempre più fondamentale per lo sviluppo del sistema Italia e di come il governo guardi ad esso in modo positivo. Stiamo cercando di ammodernare il sistema educativo e formativo a cominciare dalla scuola primaria con il piano di digitalizzazione avviato ormai da più di un anno. Tutti i livelli vanno rivisti - ha concluso - e in modo particolare quello della formazione terziaria legata agli its, gli istituti tecnici superiori, che ci auguriamo raddoppino nei prossimi tre anni passando da 5.500 a 10 mila. E, infine, ci sono le università e la ricerca che sempre di più dovranno camminare insieme con medesimi obiettivi e sistemi integrati di lavoro”. 

 “Proprio come nel manifatturiero si parla di Industria 4.0 e di come questa che stiamo vivendo sia a tutti gli effetti la quarta rivoluzione industriale, mi piace pensare a questo modello di partenariato come a un’evoluzione 4.0 del nostro modo di collaborare con le Università, frutto di un percorso pioneristico iniziato molti anni fa – ha dichiarato il nostro Presidente e amministratore delegato, Riccardo Procacci. Il modo di ‘fare innovazione’ deve, per forza di cose, evolvere alla stessa velocità con la quale sta cambiando il mondo intorno a noi: di conseguenza, rafforzare il collegamento tra il mondo aziendale e quello universitario è imprescindibile per il futuro della Ricerca. Questo, inoltre, implica la necessità di dare agli studenti maggiori opportunità di confrontarsi con esperienze di innovazione sul campo affinché approfondiscano sin da subito la conoscenza del mercato del lavoro”.